Dal 2 luglio è disponibile in rotazione radiofonica “Change”, nuovo brano di Inanna già presente su tutte le piattaforme di streaming. “Change” è un energico inno ambientalista in cui Inanna canta e parla facendosi portavoce dei giovani difensori del pianeta. Lo stile dark-pop con influenze Medio-Orientali rende il pezzo unico, poderoso e misterioso. “Change” non è solo una canzone, ma una vera e propria protesta contro l’inazione. Con Inanna la musica diventa simbolo, e un simbolo è un’immagine che fa qualcosa, una rappresentazione che agisce. “Change” è stata scritta e composta da Inanna, prodotta e mixata da Joshua F.Williams e masterizzata da Scott E.Olivier.
Inanna ci ha gentilmente concesso un’intervista.
“Change” è il tuo nuovo brano, di che cosa si tratta?
“Change” è un inno ambientalista poderoso e coinvolgente. Tutto ciò che scrivo da un paio d’anni ha a che fare con natura, animali e futuro del pianeta, ma questo pezzo in particolare è diventanto un inno simbolico importante ed incalzante, quasi una canzone-protesta contro l’inazione ed un incitamento al necessario cambiamento. Il brano parla attraverso la voce dei giovani difensori del pianeta, prende il loro grido e lo trasforma in simbolo, in musica attivista di per sé. Penso che, tra tutti i singoli lanciati fino ad ora, questo sia definitivamente il più rappresentativo del mio stile, genere, e messaggio. Ho scritto questo pezzo l’anno scorso, e prodotto all’inizio del 2021. È stato uno dei brani che ho scritto più di getto, e che ha preso forma molto velocemente. Quando ho scritto il pezzo mi sono detta: non abbiamo più tempo, il momento di cambiare è arrivato, e devo trasmettere ciò con un grido, con l’urgenza di chi ci tiene. I discorsi calmi e costruttivi sicuramente aiutano moltissimo, ma a volte arriva il momento di dire “basta”, “il momento è ora”.
Cosa vuoi trasmettere con questo lavoro?
“Change” vuole coinvolgere e “raggruppare” tutti coloro che vogliono difendere il futuro del pianeta, di territori ed animali. Vuole essere un inno comune, un modo per esternare la rabbia o il senso di impotenza che si sentono di fronte a problematiche globali di tale calibro. È una protesta, ma è anche uno stimolo, una voce che dice “enough is enough”, ma che dietro le righe incita al non fermarsi, ad avere speranza, e a collaborare assieme per cambiare ciò che non funziona, ciò che danneggia irreparabilmente la natura e tutti i terrestri. La Terra è la casa di tutti, ed essere buoni antenati per quelli che verranno non implica solamente non distruggere, ma anche trovare (o ritrovare) i modi per far prosperare gli ecosistemi e tutte le specie, umani inclusi.
C’è anche un videoclip, come si caratterizza?
Il videoclip di “Change” è stato una vera sfida ed avventura. Sapevo di voler lavorare di nuovo con il grande talento Alex Bordoni per questo pezzo, poiché riesce sempre a capire ed interpretare al meglio la mia visione, con una narrativa e visuals sempre impeccabili. Volevamo che il video rappresentasse allegoricamente non solo il messaggio ecologista, ma anche l’idea dietro questo progetto musicale in generale, l’immagine mitologica “antica” con uno sguardo verso il futuro. Mi piace dire che il progetto Inanna è di tipo etno-futurista, e sia canzone che video ne rappresentano molto bene il concetto. In un possibile futuro non lontano, un ragazzino (la gioventù) perduto in questo deserto o valle desolata, è sorpreso da un’aliena che porta “conoscenza” (in un cofanetto), un messaggio ed un aiuto sul come vivere in armonia con il pianeta e come aiutarlo a rigenerarsi. Le riprese sono state un’avventura poiché nel giorno in cui avevamo stabilito girare in una vallata desertica qui nei dintorni di Los Angeles, siamo stati sorpresi da una tempesta di sabbia che ci ha costretti a smettere e ritornare un altro giorno. È stato un onore lavorare di nuovo con Alex e per la prima volta con il team di Yhellow per gli effetti speciali, liderato da Lorenzo Diego Carrera. Un team molto italiano con cui spero di collaborare di nuovo.
Come nasce il tuo progetto musicale?
Inanna è nata circa 2 anni fa, da una canzone-esperimento che possedeva già tutte le caratteristiche del progetto: elementi oscuri ed elettronici, un ritmo mediorientale ed un messaggio ecologico. Dopo essermi trasferita a Los Angeles a metà del 2018, avevo voglia di continuare a fare musica come avevo sempre fatto, ma questa volta in modo indipendente, producendo i miei demo da sola ed avendo indipendenza creativa. La progressività, mentalità aperta, incoraggiante e rivolta verso il futuro californiana mi ha aiutato molto nel ricominciare daccapo con un progetto totalmente nuovo, personale e totalmente dedicato alla tematica ambientale, che mi sta molto a cuore. Durante le proteste mondiale liderate da Greta Thunberg due anni fa, mi sono detta: in questo momento non me la sento di scrivere altra musica che non abbia a che fare con queste tematiche. Se voglio lasciare una traccia attraverso la mia musica in questo momento è un senso di meraviglia, rispetto verso il pianeta e tutti i terrestri, ed un senso di orgoglio ed onore nel difenderli e scegliere uno stile di vita che non provochi sofferenza e perdita irrecuperabile di biodiversità. La Terra è tutto ciò che abbiamo in comune, abbiamo già perso territori e specie senza possibilità di recupero, il clima sta cambiando: ho sentito di dover usare anche la mia musica come un mezzo per poter stimolare e promuovere un cambiamento culturale, un cambiamento che porti ad una fusione tra natura e cultura, dove natura e cultura si aiutano a vicenda a prosperare, conservare le loro ricchezze e diversità. Questo progetto vuole contribuire a creare un’alleanza globale tra umani contro l’ecocidio e per la difesa di questo meraviglioso pianeta che abbiamo il privilegio di chiamare casa.
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