ROMA – “Abbiamo perso un fratello, un compagno di vita, il testimone di tanti momenti importanti, ma soprattutto, tutti noi, abbiamo perso una persona per bene, onesta prima di tutto con se stessa.
Ciao Stefano, nostro amico per sempre…
Roby, Red, Dodi, Riccardo”
Sui social i Pooh annunciano così la scomparsa di Stefano D’Orazio. Lo storico batterista del gruppo si é spento nella serata di venerdì 7 novembre: era ricoverato da una settimana presso la struttura Columbus del Policlinico Gemelli di Roma e le sue condizioni sono improvvisamente peggiorate. I familiari hanno spiegato che l’artista era in via di guarigione da una patologia che stava curando da circa un anno, quando è risultato positivo al Covid che ne ha compromesso fatalmente lo stato di salute. Aveva 72 anni, compiuti lo scorso 12 settembre.
Batterista, voce e flauto traverso dei Pooh, è stato un autore di una parte dei testi delle canzoni del gruppo, del quale in seguito era stato anche responsabile amministrativo.
Il 30 settembre 2009 D’Orazio aveva lasciato i Pooh, dopo 38 anni di carriera insieme eun tour di 38 date conclusosi a Milano e dopo un’ultima canzone inedita cantata a quattro voci, Ancora una notte insieme, contenuta nella raccolta omonima. Nel 2015 era rientrato nel gruppo per la commemorazione del cinquantennale, in occasione del quale aveva scritto gli ultimi suoi tre testi per il gruppo: Tante storie fa, Le cose che vorrei, Ancora una canzone, che sono anche le uniche canzoni di tutta la discografia del gruppo.
In seguito alla fuoriuscita dai Pooh aveva deciso di dedicarsi alla scrittura dei musical. Aladin, Pinocchio, Cercasi Cenerentola sono stati i suoi successi.
Ad aprile 2019 aveva ripreso in mano un progetto, intrapreso subito dopo la Reunion: un’opera tra il rock e il sinfonico, che avrebbe riletto la storia di Parsifal. Nel frattempo aveva scritto due romanzi e alcune canzoni per una commedia di Maurizio Micheli. Tutti questi progetti sarebbero dovuti uscire nel 2020 ma, a causa della pandemia di COVID-19, ‘Orazio era stato stato costretto a rimandarli tutti a data da destinarsi e ora, purtroppo, non riuscirà più a dar loro forma
Ha scritto il testo Rinascerò, rinascerai, la canzone di Roby Facchinetti dedicata alla vittime di Coronavirus a Bergamo, i cui proventi sono stati devoluti all’Ospedale Papa Giovanni XXIII.
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