Secondo l’attrice, nel corso del suo ultimo spettacolo non c’era alcun rischio di contagio ma solo tanta felicità nelle persone presenti
PESCARA – Sono giorni difficili questi per il mondo dello spettacolo. Nel DPCM firmato lo scorso 25 ottobre dal Premier Giuseppe Conte si legge che fino al prossimo 24 novembre “Sono sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all’aperto”.
Una tegola pesantissima per i lavoratori del settore, che dallo scorsa primavera sono passati da chiusure a riaperture contingentate fino al nuovo stop. Agli inizi di marzo era stata, infatti, disposta la prima chiusura di cinema e teatri; a partire dal 15 giugno, proiezioni ed esibizioni erano riprese ma con un massimo di 200 spettatori al chiuso e fino a mille per gli eventi all’aperto; domenica scorsa la nuova stretta. Otto mesi di disperazione per coloro che nel mondo dello spettacolo, sotto varie forme, hanno trovato la propria fonte di vita e di reddito e che nel futuro immediato vedono solo incertezze e mancanza di garanzie
Nei mesi scorso cinema e teatri hanno investito migliaia di euro per mettere in regola i locali, hanno speso per adeguarli alle norme anti Covid e metterli in sicurezza. Ma allora era davvero necessaria la chiusura? Cinema e teatri erano davvero luoghi ad alto rischio di contagio? Abbiamo raccolto la testimonianza di Yuliya Mayarchuk, attrice di nazionalità ucraina seguita dall’agenzia pescarese The Mac Live Management di Antonio Carlo Moccia, che in un video ha raccontato il drammatico momento che sta vivendo.
“Volevo condividere con voi la mia esperienza di attrice – ha detto Yuliya – Io sono attrice cinematografica e di teatro. Abbiamo fatto recentemente uno spettacolo io e i miei cinque colleghi eravamo in scena; poi c’erano regista, aiuto-regista, tecnici e altre 10 persone dello staff. Chissa come siamo riusciti ad andare in scena perché é già un miracolo lavorare in questo periodo post Covid! Abbiamo fatti tutti il tampone e, ovviamente, eravamo tutti negativi. Tutte le persone che sono venute a vedere lo spettacolo, all’ingresso, erano alla distanza di sicurezza di un metro; poi tra una sedia e l’altra ‘era la distanza di un metro e mezzo. Lo spettacolo ci ha regalato grandissime emozioni –ha proseguito l’attrice- la gente era felice. Alla fine ci siamo messi tutti a piangere perché sarebbe stato l’ultimo giorno dello spettacolo. Dopo é entrato in vigore il decreto, che ha previsto la chiusura dei teatri. Siamo senza lavoro. Tante persone: centinaia, migliaia di persone senza lavoro. É triste, davvero molto triste! A mio parere non c’era nessun rischio di contagio e ho visto tanta felicità nelle persone quando sono andate via dallo spettacolo”. “Dite voi se é giusto che i teatri siano chiusi...”, ha concluso.