Storia dell’automobilismo monegasco e primi Gran Premi
Fu Anthony Noghès che ebbe l’idea di un circuito cittadino a Monaco, si ispirò a quelli già esistenti soprattutto negli Stati Uniti. Anthony era figlio di Alexandre Noghès, Tesoriere generale delle Finanze del Principato, che fu nominato Presidente dello Sport Automobile e Vélocipédique di Monaco (SAVM) nel 1909.
Questo Club aveva le sue origini nello Sport Vélocipédique Monégasque (SVM), fondato a Monaco il 26 agosto 1890. Presidente d’onore del primo club motoristico fu il Principe Alberto I.
Il 29 marzo 1925 nasce a Monaco l’Automobile Club. Alexandre Noghes si adoperò affinché l’Automobile Club venisse fondato anche a Monaco (la SAVM diventa AC). Un sogno, che Alexandre e Anthony Noghès volevano realizzare, consisteva nell’inserimento dell’Automobile Club di Monaco all’interno dell’Association Internationale des Automobile Club Reconnus (AIACR), che aveva sede a Parigi. La si può considerare come un’antenata della FIA. Tanti rifiuti ricevettero Alexandre e Anthony, soprattutto perché molte gare organizzate dal Principato, si svolgevano al di fuori del suo territorio, proprio quei rifiuti stimolarono Anthony Noghes a creare un circuito cittadino e il progetto di questo circuito ebbe l’entusiastico sostegno del Principe Louis II e del pilota monegasco Louis Chiron.
Il 14 aprile 1929, il Principe Pierre compie il giro inaugurale a bordo di una Torpedo Voisin, condotta dal Direttore di Corsa Charles Faroux, poiché il pilota Louis Chiron era impegnato nella 500 miglia di Indianapolis. Le posizioni alla partenza vennero attribuito tramite un ballottaggio, in questo modo Philippe Etancelin ottenne la pole position.
Questa prima gara, organizzata a Monaco con tanto entusiasmo, fu vinta da William Charles Frederick Grover, soprannominato Williams, guidando una Bugatti T35B. Williams era partito in quinta posizione, percorse il tracciato con il seguente tempo: 3:56:11.0.
Il tracciato, che era stato predisposto, prevedeva che si partisse dal Viale Alberto I, il circuito aveva poco più di 3 Km e presentava delle curve strette, si girava attorno al Casinò, attorno al Porto e, affrontato il tornante del Gasometro, si ritornava al Viale Alberto I, i giri di pista erano 100.
Parteciparono al primo Gran Premio di Monaco 16 vetture: 8 Bugatti, 3 Alfa Romeo, due Maserati, una Corre La Licorne (Casa automobilistica francese), una Delage (Casa automobilistica francese, che produceva vetture molto lussuose e vetture da corsa), e una Mercedes SSK. Parecchi furono i ritiri a causa del tracciato difficile, al secondo posto si piazzò un’altra Bugatti T35C, condotta da George Burianu, un pilota di origini rumene, e ottenne il terzo posto la Mercedes del pilota tedesco Rudolf Caracciola.
Come abbiamo già detto, 100 furono i giri di pista effettuati. Velocità media: 80,194 km/h.
Il 6 aprile dell’anno successivo un’altra gara automobilistica si svolse a Monaco, vinse René Dreyfus con una Bugatti. Sempre 100 giri di pista e stessa lunghezza del tracciato.
Fino al 1937 vennero organizzati dei Gran Premi a Monaco. Dal 1938 al 1947 le gare vennero sospese a causa di problemi economini e, ovviamente, anche a causa della seconda guerra mondiale.
Il Gran Premio di Monaco, nel 1931, fu vinto dal pilota monegasco Louis Chiron su una Bugatti 51. Stesso tracciato, stessi giri di pista dell’anno precedente. Gli inizi di Chiron furono avventurosi, anche a causa del primo conflitto mondiale. Nato a Monaco il 3 agosto 1899, era figlio di un maître di un albergo del Principato. Alla fine della prima guerra ritornò a Monaco e divenne ballerino professionista. Una ricca donna americana sponsorizzò le sue prime corse automobilistiche, autentica grande passione di Chiron.
Grazie ad altri fortunati incontri con ricchi imprenditori, riuscì ad entrare nel Team Bugatti. Con la Bugatti ottenne due vittorie prestigiose: la vittoria al Gran Premio del Belgio nel 1930, e come abbiamo già detto, la vittoria al Gran Premio di Monaco nel 1931, vinse anche in altre competizioni meno importanti.
Nel 1933 fondò una Scuderia assieme al pilota Rudolf Caracciola, denominata C.C.. Il nuovo Team debuttò nel Gran Premio monegasco del 1933, ma Rudolf Caracciola ebbe un grave incidente. Dopo quell’incidente, Caracciola rimase con una gamba più corta dell’altra per tutta la vita, comunque si riprese e dopo un periodo terribilmente infausto, mentre era convalescente perse anche la moglie sepolta da una valanga, riuscì a vincere gare importanti e conseguire titoli prestigiosi. Chiron entrò nella Scuderia Alfa Romeo, non sussistendo più il Team C.C.. Ottenne dei buoni risultati, ma nel 1936 preferì il Team Mercedes, e ben presto passò alla Talbot e si dedicò alle gare con le auto sportive prototipo.
La Seconda Guerra Mondiale impose un’altra sosta. Comunque Chiron non perse la sua grande abilità di pilota. Dopo la guerra, nel 1947 e nel 1949 riportò delle belle vittorie ai Gran Premi di Francia, conducendo una Talbot- lago. Oltrepassati i cinquant’anni, continuò a vincere delle gare di grande rilievo.
Guidando una Maserati, giunse terzo al Gran Premio di Monaco nel 1950, gara europea del Primo Campionato Mondiale di F 1. Nel 1954 fu vittorioso al Rally di Montecarlo con una Lancia Aurelia GT e nel 1958 correva ancora in F. 1
A tutt’oggi detiene un record: nessuno è riuscito a correre in F.1 fino ai 59 anni. Durante gli anni Sessanta fu Direttore di Gara dei Gran Premi svoltisi a Monaco. Morì nel 1979, ma è sempre vivo il suo ricordo, il 1° marzo 2016, al Salone dell’automobile di Ginevra, la Casa automobilistica Bugatti ha presentato un’automobile biposto supersportiva con motore centrale, alla quale è stato dato il nome del pilota monegasco, è stata denominata Bugatti Chiron, ottimo design, ottime prestazioni. Ritorniamo ai Gran Premi monegaschi che precedono la seconda guerra mondiale.
Nel 1932 vinse il Gran Premio di Monaco il grande, oseremmo dire mitico pilota italiano Tazio Nuvolari, alla guida di un’Alfa Romeo. Ormai la gara del Principato era diventata molto conosciuta e prestigiosa. Ben 70.000 spettatori attorno al circuito. Il famoso pilota britannnico, Sir Malcolm Campbell, conducendo una bellissima Rolls-Royce, guidò nel giro di apertura.
Avendo battuto varie volte il record della velocità, correndo proprio in quell’anno a 408,73 km/h a Daytona, fu una bella attrazione e dimostrò che il Gran Premio di Monaco riusciva ad essere un richiamo per i migliori piloti dell’epoca.
Nel 1933, per la prima volta, le posizioni di partenza delle vetture saranno attribuite in relazione ai tempi realizzati durante le prove. Venne abbandonato il metodo dell’assegnazione dei posti per ballottaggio. Questa gara vede un vero e proprio ‘duello’ tra Achille Varzi e Tazio Nuvolari. Vincerà Achille Varzi, perché la vettura di Tazio Nuvolari prende fuoco nell’ultimo giro senza gravi conseguenze per il pilota, per fortuna, il motore era stato utilizzato andando al di là delle sue possibilità. Achille Varzi vinse con una Bugatti.
Nel 1934 vince Guillaume Laurent “Guy” Moll con un’ Alfa Romeo. Purtroppo, proprio quell’anno, il pilota francese morirà, partecipando al Gran Premio di Pescara (X Coppa Acerbo), il sorpasso di una Mercedes gli sarà fatale.
Nel 1935 sarà il pilota italiano Luigi Fagioli che otterrà la vittoria a Monaco, guidando una Mercedes-Benz. Il 31 maggio 1952, Fagioli riporta delle gravi ferite a causa di un incidente, durante le prove del GP di Monaco per vetture GT, il pilota morirà il 20 giugno 1952, la sorte a volte è amaramente beffarda.
Nel 1936, la gara di Monaco si inseriva nel Campionato d’Europa piloti. Il Campionato d’Europa fu una competizione organizzata dal 1931 al 1939, con una interruzione nel 1933 e nel 1934. Viene considerata la F1 dell’epoca. La gara fu vinta da Rudolf Caracciola, ripresosi molto bene dal brutto incidente di tre anni addietro, con una Merceds-Benz. Otto Wilhelm Rudolf Caracciola era un pilota tedesco di origine italiana. Viene considerato come uno dei migliori piloti prima della seconda guerra mondiale.
Anche nel 1937 la gara di Monaco è una prova del Campionato d’Europa. Vince Manfred von Brauchitsch con una Mercedes Benz. Malgrado i suoi successi con la Mercedes, Manfred verrà spesso messo abbastanza nell’ombra e gli verranno preferiti altri piloti suoi connazionali, come Caracciola ad esempio. Nato nel 1905 ad Amburgo e morto a Grafenwarth nel 2003, è stato indubbiamente uno dei piloti più longevi. Ultranovantenne, fu sollecitato dalla McLaren-Mercedes a partecipare a delle iniziative di relazioni pubbliche assieme a Mika Hakkinen e David Coulthard, Manfred
vi partecipò con entusiasmo.
Le competizioni automobilistiche verranno sospese per dieci anni.
Il 16 maggio 1948 Il Gran Premio ritornò a Monaco.
Il numero di giri di pista rimase invariato:100.
Lunghezza del circuito: 3,145 Km.
Ricordiamo che i GP degli anni Trenta avevano avuto la pista più lunga di qualche metro: 3, 180 km. (Tutti i GP degli anni Trenta mantennero i 100 giri di pista, con una lunghezza del circuito di 3,180 km).
Il primo GP, dopo una lunga sosta, fu un trionfo italiano, vinse il pilota Giuseppe Farina con una Maserati. Nel 1950 Farina avrebbe ottenuto il titolo di Campione del mondo F1 alla guida di un’Alfa Romeo.
Il GP del 1949 fu annullato, il Principe Louis II, che tanto aveva sostenuto il progetto di Anthony Noghes in merito ad un circuito urbano a Monaco, era deceduto il 9 maggio 1949.