Città Silenti, mostra di Michele Volpicella a Matera

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silenti Matera 2019

Dal 15 aprile al 30 settembre 2019 presso la Fondazione Sassi si potranno visitare le sue opere raffiguranti il paesaggio materano nelle sue diverse sfaccettature cromatiche

MATERA – Domenica 14 aprile 2019 alle ore 18 presso Fondazione Sassi via San Giovanni Vecchio, 24 ci sarà il vernissage d’inaugurazione di Città Silenti, la mostra di Michele Volpicella con il patrocinio di Matera 2019, Open Future a cura di Avangart di Sebastiano Pepe e Nicolò Giovine. La mostra resterà aperta fino al 30 settembre con ingresso gratuito nei seguenti orari: dalle ore 10 alle 18.

Il percorso espositivo si compone di una selezione di opere del maestro Volpicella raffigurante il paesaggio materano nelle sue diverse sfaccettature cromatiche in chiave Neo Metafisica, con una particolare attenzione alla tecnica di lavorazione delle tele, trattate con polvere di tufo e di pietra e successivamente dipinte con accurata prospettiva geometrica ed un’armonia cromatica che caratterizza la loro peculiarità. La mostra è un omaggio alla città di Matera in occasione del suo riconoscimento a Capitale Europea della Cultura 2019.

Perché Matera è stata proclamata il 17 ottobre 2014 Capitale Europea della Cultura per il 2019? …Perché l’obiettivo di Matera di porsi alla guida di un movimento finalizzato all’abbattimento degli ostacoli che impediscono l’accesso alla cultura, soprattutto attraverso nuove tecnologie e processi di apprendimento, è stato giudicato visionario. É questa, tra le motivazioni che hanno portato la Giuria di selezione e scegliere Matera come Capitale Europea della Cultura 2019, quella che più colpisce.

Obiettivo visionario… visioni di radici millenarie… visioni intese come capacità di vedere oltre la realtà materiale e storica…. visioni quali sinonimi di tensione etica e spirituale orientata alla piena realizzazione di sé e dei propri ideali. Il sogno è quello di costruire questa resistenza attraverso l’arte e la cultura, attraverso il teatro, la danza, la musica, che così non sono più vissute come un oggetto di consumo, ma come parte integrante della vita. L’arte è innesto vitale per la trasformazione delle persone. L’arte che parte dalla vita, che parte dai problemi della società contemporanea, fa si che ci si interroghi, che si discuta.

L’arte che parte dallo specifico, come nel caso delle tele intrise di poesia di Michele Volpicella, rende possibile la trasmissione nel tempo e nello spazio del messaggio culturale e artistico nella città di Matera: un messaggio intriso di radici, di storia, di futuro, di continuità, di utopie, di percorsi, di riflessioni, di connessioni…. di visioni. L’opera pittorica di Michele Volpicella crea linguaggi universali, fa poesia, produce bellezza. (dalla Prefazione al catalogo del Prof. Francesco Lenoci).

La cifra stilistica di Michele Volpicella è ormai diventata una firma inconfondibile: la sequenza quasi aritmetica dei tetti, la peculiare tavolozza cromatica, le finestre mute, l’assenza di figure umane, sono alcuni degli elementi che caratterizzano le sue opere, capaci di attirare un sempre maggior successo di pubblico e critica. Se a restare inconfondibile è il tratto dell’artista, forgiato sulle lezioni di incisione Sperimentale di Hector Saunier e di tecniche dell’acquerello e calligrafia del Maestro Zhang Huinan, nei nuovi lavori Volpicella innova in modo quasi impercettibile eppure inesorabile la sua pittura.

Michele Volpicella, questo mistico del colore, le cui tele alitano sospiri sognanti, magiche volute. Si meraviglia l’occhio dell’ammiratore osservando le compiture, l’architettura patinata, le giravolte di luce proiettandosi, quasi di soppiatto, in quell’orizzonte tipicamente volpicelliano fatto di colori e sensi, di fiducia e amori d’abisso, di case e casette che parlano, salendo, le une sulle altre, da un fondo tinta universale verso l’immensità della volta celeste.

Sensibilità e pietas distinguono queste tele, come pure c’è misticismo e fede, quella dell’eternità e quella dell’arte. Ecco perché, ora, lo sguardo di chi ammira s’infila nei meandri delle case color del pane, color del mare, color del pettirosso. Le case, le pareti, i tetti, ancora le giravolte, le porte, le finestre, gli angoli dipinti da Michele Volpicella sono così intrisi di umanità, che immediatamente ti lasciano percepire la presenza della comunità che contempla. È questa la forza dell’artista, di questo poeta dell’immagine, che sogna e dipinge con l’ispirazione di uno celestiale di coscienza.

Michele Volpicella ha approfondito la sua formazione artistica presso l’Accademia di Belle Arti di Bari. Ha frequentato le lezioni di Hector Saunier direttore dell’Atelier Contrepoint de Paris e del maestro cinese Zhang Huinan direttore del Beijing Chinese Character e del City Calligraphy Institute. Descritto dai critici come soggetto dotato di realistica e spiccata sensibilità cromatica, per cui le sue tele tendono a staccarsi dalla figurazione abituale, acquistando pregio nei colori come nelle stesse sceneggiature ricche di echi nordici, avvolte e sospese in un’atmosfera silente che potremmo definire metafisica. È presente in collezioni pubbliche e private. Dal 2018, a cura di Avangart di Nicolò Giovine e Sebastiano Pepe, ha iniziato un percorso per la realizzazione del progetto per Matera Capitale della Cultura 2019 dal titolo “Le Città Silenti – Racconti a Colori”.

Ciò premesso, uno dei segni più eloquenti della cultura è quello dell’andare incontro. Al riguardo Avangart porterà una selezione di opere del maestro Volpicella che rendono omaggio a Matera 2019 anche a Milano, dal 23 maggio 2019, presso “Felix Lo Basso Restaurant”, il ristorante stellato che illumina Piazza Duomo. La mostra è accompagnata da un catalogo monografico con un vasto repertorio di immagini e testi a cura di Francesco Lenoci, Fiorella Fiore, Maurizio Nocera, Enzo Quarto e Paolo Levi.