Economia

Classifica dei Best Workplaces for Innovation 2021

Il 27% delle imprese in graduatoria proviene dal settore tecnologico e, rispetto ai tre anni precedenti, si nota un aumento delle aziende “totally made in Italy” pari al 40%

Innovazione e sviluppo da un lato, lavoro e dipendenti dall’altro: la pandemia ha spinto le aziende ad innovarsi, ma non soltanto sotto il punto di vista di intelligenza artificiale, nuove tecnologie e blockchain, bensì soprattutto in merito alle modalità di lavoro come lo smartworking.

Sotto questo punto di vista, infatti, sempre più aziende hanno ascoltato le richieste dei singoli collaboratori, venendo incontro alle loro esigenze: le persone sono indirizzate verso un futuro lavorativo sempre più ibrido in cui i giorni di operatività da casa e in ufficio si alterneranno regolarmente.

L’hybrid work o il flexible work, quindi, sono il presente e il futuro della modalità lavorativa e sono alcune delle caratteristiche indagate secondo cui Great Place to Work Italia®, company leader da oltre 30 anni nell’analisi del clima aziendale, del change management e dell’employer branding, ha costruito l’Innovation Index: un parametro fondamentale per stilare la Classifica Best Workplaces™ for Innovation 2021 consultabile al seguente link: classifica-best-workplaces-for-innovation-2021.

Per la realizzazione della lista, in cui sono presenti ben 15 aziende, sono state analizzate 128 imprese e ascoltate le opinioni di oltre 40.000 collaboratori sul proprio ambiente di lavoro. Il gradino più alto del podio è occupato da Accuracy (1°), società di consulenza finanziaria di origine francese. Seguono American Express (2°), multinazionale sempre nel settore finanziario, e Salesforce (3°), azienda americana di software.

“Le 15 organizzazioni premiate coprono tutti i settori, ma è anche importante ricordare che il 27% delle aziende stesse provengono da quello tecnologico – afferma Alessandro Zollo, amministratore delegato di Great Place to Work Italia® – Questo dato, rispetto a quanto identificato un anno fa, conferma il fatto che le aziende operanti nell’ambito IT vengono percepite come più innovative. Inoltre, in confronto alle classifiche Best Workplaces™ for Innovation degli ultimi tre anni, abbiamo registrato un aumento del 40% delle aziende totalmente «made in Italy» tra le imprese in graduatoria”.

La classifica di Great Place to Work Italia® è frutto di un attento lavoro di analisi e dello sviluppo dell’Innovation Index, ovvero un dato che tiene conto di cinque aspetti fondamentali valutati dai collaboratori di ogni azienda. Tra questi aspetti, il più distintivo risulta essere lo scambio proattivo di informazioni tra manager e collaboratori: le persone apprezzano il fatto di essere coinvolte dal punto di vista decisionale e, soprattutto, nella ricerca di suggerimenti o idee utili a migliorare l’employee experience. Seguono, in quanto aspetti valutati positivamente dai collaboratori, l’apprezzamento dei comportamenti che promuovono l’innovazione, come il fatto che i datori di lavoro supportino le nuove modalità di lavoro, e la tolleranza dell’errore, visto come momento di apprendimento.

“L’innovazione è parte integrante del presente e del futuro delle aziende che, in seguito alla pandemia, hanno dovuto innovarsi, soprattutto, in ottica modalità di lavoro – sottolinea Emilia Apetino, consulente di Great Place to Work Italia® – Coinvolgimento, riconoscimento e tolleranza dell’errore: questi sono i tre pilastri che costituiscono l’Innovation Index e, allo stesso tempo, anche l’ambiente di lavoro di un’azienda che può vantare una cultura davvero innovativa. Le chiavi di volta per il successo aziendale, in termini d’innovazione e non solo, sono in mano ai manager, dalle cui decisioni dipendono la realizzazione di un clima aziendale e di un benessere organizzativo efficace per i propri collaboratori e, di conseguenza, per lo sviluppo economico e relazionale delle proprie imprese. Stiamo vivendo un momento di grande trasformazione e tutte le aziende sono soggette a cambiamenti: temi quali digitalizzazione, lavoro flessibile, normalità post Covid, gestione multigenerazionale e retention sono in cima alla lista delle priorità del management. L’innovazione culturale e organizzativa diventa quindi una necessità del momento per restare sostenibili in un mercato sempre più competitivo. Per questo motivo serve uno stile di leadership evoluto in grado di valorizzare la sperimentazione, stimolare il coinvolgimento di tutti e tollerare l’errore, considerandolo come parte integrante del processo di crescita delle singole persone”.

Condividi
Pubblicato da
Redazione

L'Opinionista® © 2008-2024 Giornale Online
Testata Reg. Trib. di Pescara n.08/08 dell'11/04/08 - Iscrizione al ROC n°17982 del 17/02/2009 - p.iva 01873660680
Pubblicità e servizi - Collaborazioni - Contatti - Redazione - Network - Notizie del giorno - Partners - App - RSS - Privacy Policy - Cookie Policy
SOCIAL: Facebook - Twitter - Instagram - LinkedIN - Youtube