Due i punti salienti dell’accordo. Nell’intesa si chiede che nell’arco di un anno, le regioni, sulla base di parametri economici certi e stabiliti a livello nazionale, decidano il fabbisogno e i contingenti di autorizzazioni degli Ncc e prevedano un sistema certo di sanzioni per quanti risultassero inadempienti. Le nuove tecnologie e le piattaforme rappresentano uno degli strumenti più efficaci per incrementare la domanda e migliorare l’offerta.
E’ necessario, di conseguenza, incentivare, anche attraverso l’impegno di fondi pubblici, la nascita di piattaforme tecnologiche nazionali di proprietà degli operatori, per arginare la presenza sul mercato italiano di multinazionali estere.
In questo ambito, nell’intesa si chiede, tra l’altro, di prevedere: per l’iscrizione al Registro delle piattaforme tecnologiche un regime più favorevole e semplificato per quelle gestite dagli operatori del settore; l’obbligo di pagare le tasse nel nostro Paese anche alle piattaforme che hanno sede legale all’estero; il divieto di intermediazione e di conclusione dei contratti con soggetti non titolari di licenze Taxi e/o di autorizzazioni Ncc; la remunerazione di tutti i servizi di intermediazione direttamente da parte del cliente che beneficia del servizio.
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