“La mancata modifica della norma su seconde guide e sostituti alla guida – si rileva nel comunicato – in mancanza di criteri certi in quanto a requisiti professionali degli operatori, espone il settore a un’apertura incontrollata a vantaggio di soggetti che agiscono al di fuori del perimetro d’impresa. Anche la norma sugli incentivi per la sostituzione dei mezzi, utilmente orientata alla transizione ecologica del parco auto circolanti, non risulta ancora assistita da procedure operative per la materiale fruizione dell’agevolazione. Auspichiamo, pertanto, un’azione di resipiscenza del Parlamento, affinché l’esame parlamentare che dopo il via libera del Senato ora approda alla Camera possa recare – conclude la nota di CNA Fita Taxi – delle soluzioni adeguate alle aspettative, per migliorare la qualità e l’efficienza del servizio taxi”.
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