ROMA – La Cna ha inviato al Cts un documento con una serie di proposte per consentire l’apertura delle attività di ristorazione nelle ore serali limitatamente alle zone gialle. Obiettivo dell’iniziativa è integrare i protocolli e le linee guida in essere con istruzioni e misure per rendere omogeneo il sistema di regole per le Regioni in fascia gialla. Il documento messo a punto dalla CNA parte dalla premessa di non mettere a rischio la strategia di contrasto del virus, rilevando l’esigenza di scongiurare di ampliare la crisi del comparto ristorazione ed eventi che si riflette sull’intero settore dell’agroalimentare.
Nel documento inviato al CTS, la CNA propone un rigoroso assetto di regole per favorire il prolungamento degli orari in sicurezza facendo leva sulla positiva esperienza maturata dalle attività di ristorazione nell’organizzazione del servizio offerto. Si può ipotizzare di prolungare l’orario delle attività fino alle ore 23 condizionato ai vincoli del consumo al tavolo e dell’ingresso nel locale entro le ore 21. Il documento della CNA indica inoltre la prenotazione quale ulteriore condizione vincolante per accedere ai locali. All’atto della prenotazione dovranno essere fornite alcune informazioni: nome, cognome e telefono di chi effettua la prenotazione, numero delle persone e dichiarazione sullo stato di convivenza dei commensali.
Le informazioni fornite dovranno essere conservate dall’esercente per i 14 giorni successivi al solo fine di eventuale trasmissione alle Autorità competenti in caso di necessità. La prenotazione obbligatoria consentirebbe di evitare la formazione di assembramenti in prossimità dei locali. Con l’avvio della campagna vaccinale e la necessaria accelerazione del programma sarebbe fondamentale consentire il prolungamento di orario nelle zone gialle alle attività di ristorazione che hanno dimostrato di assicurare e documentare la rigida osservanza delle misure stabilite dalla normativa come distanziamento, limitazione degli accessi e registrazione di ogni singolo cliente.
CNA inoltre propone l’avvio di un confronto per definire un formato organizzativo per riti e manifestazioni che tradizionalmente prevedono lo svolgimento di banchetti, buffet e servizi di catering, ad oggi vietati sull’intero territorio. Al riguardo la Confederazione suggerisce alcune proposte a integrazione dello schema predisposto l’autunno scorso da Regioni e province autonome. Ad esempio informare le autorità competenti con un preavviso di 7 giorni in merito all’evento indicando orari, luogo e partecipanti.