Il lungo periodo di chiusura, secondo la Coldiretti, ha pesato su molte imprese dell’agroalimentare Made in Italy, dal vino alla birra, dalla carne al pesce, dalla frutta alla verdura ma anche su salumi e formaggi di alta qualita’ che trovano nel consumo fuori casa un importante mercato di sbocco. In alcuni settori come quello ittico e vitivinicolo la ristorazione rappresenta addirittura il principale canale commercializzazione per fatturato. Nonostante la riapertura, conclude la Coldiretti, permane tuttora una situazione di difficolta’ nella ristorazione per una diffidenza diffusa, la chiusura degli uffici con lo smart working e per l’assenza totale del turismo di italiani e stranieri.
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