ROMA – “Il carrello della spesa e’ piu’ caro per gli italiani anche per effetto dell’aumento degli alimentari sugli scaffali ma la deflazione ha effetti devastanti nelle campagne dove le quotazioni rispetto allo scorso anno sono praticamente dimezzate per il grano duro (-42%) fino al calo del 24%”. Lo sostiene Coldiretti, che interviene sull’andamento dell’inflazione a luglio e segnala che il rincaro degli alimentari rilevato dall’Istat e’ in netta controtendenza con la riduzione dei prezzi nelle campagne.
Coldiretti parla di “deflazione profonda, con i prezzi crollati per raccolti e per gli allevamenti che non coprono piu’ neanche i costi di produzione o dell’alimentazione del bestiame. Oggi gli agricoltori – precisa la Coldiretti – devono vendere tre litri di latte per bersi un caffe’ o quindici chili di grano per comprarsene uno di pane. Le coltivazioni come il latte e la carne subiscono la pressione delle distorsioni di filiera e dal flusso delle importazioni selvagge che fanno concorrenza sleale alla produzione nazionale perche’ vengono spacciati come Made in Italy per la mancanza di indicazione chiara sull’origine in etichetta”.
“A rischio – conclude la Coldiretti – e’ il futuro di prodotti simbolo del Made in Italy ma anche un sistema produttivo sostenibile che garantisce reddito e lavoro a centinaia di migliaia di famiglie e difende il territorio nazionale dal degrado e dalla desertificazione”.