La band si è formata a Londra nel lontano 1997 – mentre il loro primo album è ‘Parachutes’ del 2000 – e ha venduto milioni di dischi in tutto il mondo e ricevuto fra i più importanti riconoscimenti nell’ambito musicale. Per la precisione si parla di 100 milioni di album e il Sunday Times quest’anno ha inserito Martin nella sua ‘Rich List’ con un patrimonio stimato in 125 milioni di sterline. Intanto i fan ne discutono sui social media e prevale una forte delusione. “Non devono fermarsi”, dice uno di loro. Mentre un altro afferma: “Ogni album che pubblicate dà sollievo a qualcuno, da qualche parte”. E ancora un altro fan: “La notizia è straziante”.
Non mancano i commenti cinici: “Torneranno nel 2030 per fare più soldi con un nuovo batterista o chitarrista, proprio come tutte le altre grandi band prima di loro”. Eppure la band formata, oltre a Martin, da Jonny Buckland, Guy Berryman e Will Champion, sembrava essere proiettata verso una carriera ancor più longeva e stellare. A meno di due anni da ‘Everyday Life’ è uscito ‘Music of the Spheres’, una sorta di viaggio cosmico attraverso i pianeti dell’universo rappresentato sulla copertina. Dodici tracce pop, cinque delle quali indicate solo da emoji, con ondate di synth e melodie ariose che attraversano tutto il disco.
Se come dice Martin dal 2025 si concentreranno solo sui live lo faranno di sicuro all’insegna dell’ambiente, dato che hanno intrapreso una campagna per rendere le loro esibizioni il più possibile ecosostenibili. Hanno annunciato i piani per un tour mondiale ecologico il prossimo anno in cui i fan alimenteranno gli spettacoli usando “pavimenti cinetici” e cyclette che producono energia.
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