Collega-menti, curatrice scientifica Barbara Gallavotti, con focus sulle “intelligenze”

55

UDINE – “Collega-menti è l’occasione per confrontarsi con ricercatori specializzati in discipline diverse, comprendere le connessioni che uniscono i saperi e i punti di vista più vari, scoprire cosa avviene nei laboratori e nei centri di ricerca avanzati e riflettere su come tutto ciò abbia effetto sulle nostre vite. Noi esseri umani siamo fatti per capire, ma per capire dobbiamo conoscere i fatti, incontrandoci e confrontandoci. Perché senza collegare le nostre menti, siamo tutti più deboli”. Con queste parole Barbara Gallavotti, divulgatrice scientifica e autrice, nonché curatrice scientifica del festival, riassume l’essenza di Collega-menti, organizzato dall’Università di Udine, promosso dal rettore Roberto Pinton con il sostegno di PromoTurismoFVG e del Comune di Udine, che si svolgerà da venerdì 4 a domenica 6 ottobre in diversi luoghi del centro storico del capoluogo friulano.

Giunto alla seconda edizione, quest’anno il festival ha scelto il tema delle “intelligenze”, che sarà declinato in 50 momenti di divulgazione scientifica con protagonisti non soltanto gli 80 ospiti provenienti dall’Università di Udine e dal resto dell’Italia, tra i quali il Comandate dei Ris Giampietro Lago e il direttore del Museo Egizio di Torino Christian Greco, ma anche e soprattutto gli stessi cittadini, che oltre a dialogare con i ricercatori potranno interagire e sperimentare nei numerosi laboratori organizzati in città. Tra le tante novità di questa edizione c’è infatti anche la scelta di portare il festival fuori dagli spazi universitari per incontrare le persone nei luoghi più amati del centro storico. Dal Castello alla Loggia del Lionello, da palazzo Morpurgo alla Fondazione Renati, dal Museo Etnografico a quello Diocesano, il centro di Udine ospiterà complessivamente tre grandi eventi, 10 incontri e 13 laboratori, di cui quattro permanenti, oltre alla grande vetrina allestita nella chiesa di san Francesco con ben 25 esposizioni utili a scoprire la ricerca dell’ateneo friulano.

“Il festival Collega-menti – spiega il rettore Roberto Pinton – è una delle iniziative con cui l’ateneo vuole rafforzare il proprio ruolo come motore di sviluppo sociale e culturale del territorio. Questo impegno si realizza attraverso una forte interazione con il sistema economico-produttivo, il dialogo aperto e costruttivo con le istituzioni locali, il confronto con la cittadinanza attraverso un percorso divulgativo condiviso”. Il festival è stato presentato a palazzo Antonini-Maseri alla presenza di Sergio Emidio Bini, assessore alle Attività produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia e Federico Pirone, assessore all’Istruzione, Università e Cultura del Comune di Udine.

L’EVENTO DI APERTURA. Sarà il noto fisico e divulgatore Vincenzo Schettini ad aprire il festival venerdì 4 alle 9.30 al Teatro Giovanni da Udine con “La fisica che ci piace”, conferenza dal titolo omologo al best seller che ha sfiorato la soglia delle 100mila copie vendute. L’evento dell’istrionico professore, seguitissimo sui social dai giovanissimi, sarà moderato dal giornalista Marco Carrara, ideatore e conduttore di “Timeline” e volto di “Agorà” su Rai3. Realizzata con il sostegno e la collaborazione della Scuola Superiore dell’ateneo, la conferenza è riservata agli studenti delle scuole superiori.

I DUE EVENTI CON BARBARA GALLAVOTTI. Due ulteriori importanti eventi, che si svolgeranno nel salone del Parlamento del Castello di Udine, affronteranno temi di grande attualità e saranno moderati dalla curatrice scientifica del festival Barbara Gallavotti. Sabato 5 ottobre alle 18 si parlerà di robot, spiegando in quali ambiti le macchine non possono eguagliarci, almeno per ora, e di quali sono le attese sull’Intelligenza Artificiale con Pier Luca Montessoro, docente di Sistemi di elaborazioni delle informazioni all’università di Udine, Mario Rasetti, professore emerito di fisica teoria al Politecnico di Torino e presidente del Scientific board di CENTAI, Giulio Sandini, fra i fondatori dell’Istituto italiano di Tecnologia e Nicola Serra, docente di fisica sperimentale all’università di Zurigo. Domenica 6 ottobre alle 17 l’incontro dal titolo “Tra attesa e realismo: cosa può darci davvero la ricerca?” vedrà Gianpiero Dalla Zuanna, docente di Demografia all’ateneo di Padova, Giampietro Lago, generale dei Carabinieri e comandante dei Ris di Parma e Massimo Robiony, docente di Chirurgia maxillo-facciale all’università di Udine, dialogare sul tema delle sulle nostre attese nei confronti della ricerca tra aspettative, speranza e delusione.

I 10 INCONTRI. Sono 10 gli incontri divulgativi in cui approfondire le intelligenze nei diversi settori del sapere. Dal cibo intelligente all’importanza della memoria, dall’intelligenza intesa come capacità di rispondere al meglio alle sfide ambientali da parte degli animali al nostro rapporto con il territorio, dalla sfida della mobilità sostenibile ai segreti della crittografia, fino all’intelligenza del linguaggio, alla conservazione dei beni culturali tra reale e virtuali e alla scoperta delle onde gravitazionali, senza dimenticare il tema di grande attualità dell’Intelligenza Artificiale: per tre giorni tutti avranno la possibilità di approfondire la propria conoscenza o anche soltanto di soddisfare qualche curiosità partecipando agli incontri che si svolgeranno sotto la Loggia del Lionello, a Casa Cavazzini e nella Casa della Contadinanza del Castello di Udine.

I 9 LABORATORI. Per coloro che hanno voglia di osservare con i propri occhi le scoperte della scienza, il festival propone una serie di laboratori, la maggior parte a prenotazione obbligatoria e per un numero limitato di partecipanti, in cui toccare con mano le ricerche. Uno degli appuntamenti più coinvolgenti sarà quello con Nicola Staiti, comandante della sezione intervento operativo dei Ris di Parma, biologo e naturalista che permetterà di scoprire gli aspetti meno noti e più interessanti delle attività investigative, offrendo la possibilità ai più piccoli di cimentarsi con alcune tecniche viste al cinema. Sarà possibile poi scoprire come lavorano i geografi per fornire i dati necessari ai professionisti che operano sul territorio ma anche sfogliare alcuni preziosi volumi custoditi nella biblioteca arcivescovile. Sarà possibile capire con esempi concreti cosa si intende per transizione verde e se il connubio tra ambiente e attività produttive è ancora possibile. Muniti di cuffie, bambine e bambini si trasformeranno per una decina di minuti in un enorme orecchio in ascolto del cosmo per capire come funzionano le onde gravitazionali ma potranno anche imparare se ci si lava davvero bene le mani con una sorta di “macchina della verità per microbi”. Sarà possibile infine approfondire la gestione delle emergenze sanitarie in ospedale con una vera simulazione oppure conoscere la figura e le invenzioni di Arturo Malignani per fare un salto indietro nel tempo lungo le strade di Udine e al museo etnografico friulano, anche partecipando a una caccia al tesoro.

LE 4 MOSTRE PERMANENTI. Ci saranno infine quattro esposizioni permanenti durante tutti i tre giorni del festival, tre delle quali negli spazi di palazzo Morpurgo: attraverso le immagini della mostra fotografica “I paesaggi del rischio e del degrado” i geografi dell’ateneo offriranno alcuni spunti di lettura dei paesaggi del Friuli Venezia Giulia; grazie all’installazione “Ablazione sonora”, curata da un’’équipe coordinata da Sergio Maggioni, sarà possibile ascoltare 24 ore di attività fusoria del ghiacciaio dell’Adamello, riflettendo sulle conseguenze negative dei cambiamenti climatici per gli ecosistemi fragili; lo spazio dedicato all’Azienda Agraria Servadei dell’università di Udine offrirà la possibilità di scoprire sia le attività di ricerca in laboratorio e sul campo sia di conoscere e acquistare i prodotti dell’azienda, come miele, vino e birra. A pochi passi da palazzo Morpurgo, sempre in via Savorgnana, negli spazi antistanti all’ex cinema Puccini, ci sarà infine l’installazione immersiva mobile “Big Bang Machine” a cura di Vincenzo Napolano, capo comunicazione dell’Osservatorio Gravitazionale Europeo, che farà vivere un viaggio virtuale nello spazio e nel tempo all’origine dell’Universo in sessioni da 30 minuti per un massimo di sette partecipanti.

LA VETRINA CON 25 RICERCHE. Come si decifra un papiro greco antico? Come si trovano le differenze anche minime in un testo o un’immagine? Come digeriscono i ruminanti? Come si fa a conoscere forme, funzioni ed ecologia delle piante in un mondo che cambia? Come prende il volo un drone? Come si naviga a vela con i sistemi tecnologicamente all’avanguardia? Cos’è e come funziona il ciclo idrico integrato? Sono soltanto alcune delle domande e degli argomenti che saranno affrontati nei suggestivi spazi della chiesa di San Francesco dove sarà allestita una vetrina con ben 25 tra esposizioni e laboratori dell’ateneo. Visitabile venerdì 4 e sabato 5 dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 21, domenica fino alle 18, questa grande mostra-laboratorio offrirà a tutti l’occasione di scoprire in modo interattivo le numerose attività di ricerca dell’università di Udine.