Coltiviamo Agricoltura Sociale 2017: premiate tre fattorie

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Coltiviamo Agricoltura Sociale 2017: premiate tre fattorieROMA – La Cooperativa Sociale Giuseppe Garibaldi di Roma, l’azienda agricola Vivaio Villanova di Foggia e l’azienda agricola Sociale Capone di Macerata sono i vincitori della seconda edizione del concorso “Coltiviamo Agricoltura Sociale” indetto da Confagricoltura e Onlus Senior – L’Età della Saggezza, in collaborazione con la Rete delle Fattorie Sociali, Intesa Sanpaolo e l’Università di Roma Tor Vergata. Il bando ha l’obiettivo di incentivare progetti di Agricoltura Sociale per sviluppare un nuovo modello di imprenditoria agricola.

Le tre fattorie sociali sono state premiate oggi a Palazzo della Valle, nella sede di Confagricoltura, alla presenza del sottosegretario Giuseppe Castiglione e del vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, Massimo Fiorio. I premi per un ammontare di 120.000 euro (ognuno da 40.000 euro) sono accompagnati da una borsa di studio per la frequenza del Master in Agricoltura Sociale (MAS) che è alla terza edizione presso l’Università di Roma Tor Vergata.

L’incontro ha offerto anche l’opportunità di presentare la collaborazione avviata tra Confagricoltura e Fondazione Snam nel campo dell’agricoltura sociale a valle del protocollo siglato alla fine del 2017. In merito è intervenuto il Presidente di Fondazione Snam, Carlo Malacarne, annunciando l’organizzazione di bandi che porteranno alla concessione in comodato gratuito di alcuni terreni di proprietà di Snam a operatori sociali in grado di sviluppare pratiche innovative e solidali. I vincitori della sezione “Coltiviamo Agricoltura Sociale” sono stati scelti da una giuria di esperti tra i 30 progetti più votati sul web (31.754 votanti per gli 89 progetti presentati più gli 11 progetti nella sezione dedicata alle aree terremotate). Le iniziative scelte sono state premiate per i contenuti innovativi, lo spirito di iniziativa volto alla sperimentazione di nuovi servizi socio educativi che favoriscono l’inclusione sociale di persone disagiate e migliorano i modelli di welfare, per il coinvolgimento delle comunità locali con particolare attenzione ai giovani e la potenziale ricaduta sulla società in termini di rafforzamento delle reti di cittadinanza attiva.

“Ti p’orto l’orto con l’APE che gira” della Cooperativa Sociale Giuseppe Garibaldi di Roma, grazie al premio, potrà allestire un banco ambulante per far conoscere l’autismo e aumentare la consapevolezza dei cittadini verso questa disabilità: APE è l’acronimo di Autistic Public Economy. La vincita consentirà a questi ragazzi con gravi disabilità di stare sul mercato, poiché il commercio è una delle cose più semplici e utili alla comunicazione, e aiuterà a superare uno dei deficit principali dell’autismo. Il progetto “EssenzialMENTE VivaIO”, dell’Azienda Agricola Vivaio Villanova di Foggia consentirà a chi soffre un disagio sociale o ha qualche disabilità di seguire un percorso di inclusione sociale e lavorativa, con il supporto di terapie complementari come l’orto di aiuto, in collaborazione con équipe multidisciplinari strutturate formate da pedagogisti, educatori, psicologi-psicoterapeuti e agricoltori anziani del territorio.

Nella sezione “Coltiviamo Agricoltura Sociale……per ricostruire” la vincitrice è l’Azienda Agricola Sociale Capone per l’iniziativa “Ubuntu” rivolta a chi si confronta tutti i giorni con disagi legati a disabilità cognitive e a chi vive situazioni di disagio riconducibili al recente terremoto. “Ubuntu” esprime nella lingua bantu il concetto di benevolenza verso il prossimo e l’iniziativa dell’azienda agricola reinserirà, attraverso attività agricole, persone con disabilità cognitive e individui provati dagli eventi sismici.

“Queste aziende – ha messo in evidenza il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti – praticano Agricoltura Sociale senza perdere la propria connotazione imprenditoriale ed economica. Una dimensione etica d’impresa, capace di convogliare la propria attenzione più sulle persone che sul prodotto. Produrre è importante, ma qui si fa di più: attraverso l’attività agricola si fa anche inserimento sociale e lavorativo. La nostra Organizzazione, con questo premio, ha voluto sottolineare quanto creda in un nuovo modello di agricoltura, attento agli aspetti economici e produttivi, ma anche quelli salutistici, agroambientali, energetici, sostenibili e sociali”.

“I tre progetti che abbiamo premiato oggi – ha osservato il segretario nazionale della Onlus Senior – L’Età della Saggezza, Angelo Santori – confermano il nostro impegno per valorizzare le iniziative di agricoltura riconducibili alla solidarietà tra le generazioni, all’occupazione e all’assistenza socio sanitaria dei soggetti più deboli, alla tutela dei diritti civili e all’inclusione sociale nelle zone rurali”.

Il vicepresidente della Commissione agricoltura della Camera on. Massimo Fiorio, primo firmatario della legge 141/2015 in materia di agricoltura sociale, ne ha sottolineato anche l’importante valore dal punto di vista economico ed ambientale.

Intesa Sanpaolo, fortemente impegnata in tutti i comparti dell’agricoltura e delle filiere agroalimentari, ha accolto con convinzione la proposta di Confagricoltura.

“Abbiamo deciso di essere partner di questa iniziativa di Confagricoltura come nella scorsa edizione perché abbiamo avuto modo di verificarne la concretezza e siamo convinti che inclusione sociale e sostenibilità ambientale siano essenziali per una corretta e moderna gestione economica delle imprese – ha evidenziato il direttore regionale di Intesa Sanpaolo Pierluigi Monceri –. Condividiamo i contenuti del concorso anche perché il nostro Gruppo sta lanciando una grande piattaforma di welfare aziendale ed apprezziamo la scelta di attenzione verso le zone terremotate che, ancora una volta, vedono il settore primario fortemente provato”.

“L’Agricoltura Sociale – ha sottolineato il presidente della Rete delle Fattorie Sociali, Marco Berardo Di Stefano – è una formula innovativa che contribuisce a ridisegnare, proprio grazie all’agricoltura, un nuovo modello di welfare. Oggi, anche se è difficile riuscire a quantificarne con precisione il numero, si stima che siano quasi 3000 le fattorie sociali nel nostro Paese, con un fatturato che sfiora i 200 milioni di euro. Realtà che funzionano e raggruppano più di 30.000 persone: vere eccellenze del “made in Italy” in costante crescita, che producono risultati importanti sul piano economico e su quello sociale”.

“E’ stata una giornata che mi ha veramente arricchito – così il sottosegretario alle Politiche agricole Giuseppe Castiglione che ha concluso la premiazione – . Un esempio concreto di come si possa operare in maniera interdisciplinare: mondo della produzione, della ricerca e delle Università, sistema creditizio, Istituzioni. Un modello che dovremmo trasferire anche ad altri settori. Con questa iniziativa abbiamo rimesso al centro dell’economia l’agricoltura, quella più nobile: quella che produce, tutela l’ambiente, lavora per la collettività, è sensibile ai disagi sociali.”