L’artista ci ha gentilmente concesso un’intervista.
Lo scorso 16 ottobre è uscito “Come la felicità”, il tuo nuovo singolo. Com’è nato?
È nato dall’esigenza di raccontarmi così come sono, senza trucchi. Nel 2020 siamo abituati a mostrarci al pubblico con delle maschere che prima o poi crollano inevitabilmente. Avevo la necessità di essere coraggiosa e mostrarmi come la “ragazza semplice della porta accanto” quale sono, che senza maschera canta e vuole vivere del suo sogno. “Come la felicità” è infatti un manifesto autobiografico, in un momento particolare della mia vita ho deciso di scrivere dei pensieri che mi davano speranza, insieme all’aiuto di Stefano Paviani si sono trasformati in canzone. Con la produzione musicale curata da Filadelfo Castro è stata fatta una scelta importante, è stato suonato per la maggior parte dal vivo, da alcuni dei musicisti migliori che ci sono in Italia, proprio a voler testimoniare che anche la musica è vera.
Qual è il tuo concetto di felicità e come la si può raggiungere?
Non so definire bene cosa sia la felicità, senza rischiare di cadere in quelli che possono sembrare dei luoghi comuni, può veramente voler dire tutto e niente. Ho deciso di provare a cantarla per conoscerla meglio per provare a rendermela “amica”. Sinceramente non ho la risposta definitiva a cosa sia e come si possa raggiungere, preferisco provare a riconoscerla anche attraverso questo brano. Sicuramente, però, la si raggiunge restando veri perché poi davanti “allo specchio” sei solo con te stesso.
Un aspetto che ti caratterizza è la semplicità. Quanto è importante per te questo aspetto a livello musicale e non solo?
È fondamentale, non riuscirei a essere diversa, canto quello che sono e cerco di accettarmi così come sono. Prima avevo quasi il timore di mostrarmi “imperfetta”, adesso non più. Ho assunto la consapevolezza che la verità paga sempre e spero che nel mio percorso e in ciò che canto tante persone possano rispecchiarsi. Credo che negli ultimi anni si sia perso il senso di essere veri ed è un peccato. Per essere notati bisogna per forza urlare, io non la vedo così.
Sulla mia biografia di Instagram ho scritto “il coraggio di chi ha qualcosa da dire senza urlare”, ecco è un po’ la mia missione.
Ti sei avvicinata alla musica sin da piccola. Che cosa ti ha attratta di questo mondo?
Quando ho iniziato mi attirava il senso di libertà e benessere che mi trasmetteva cantare e ascoltare musica, ascoltavo e cantavo canzoni in base all’umore che avevo e non c’è stata una volta che io non sia stata appagata. ho deciso poi di studiare canto e pianoforte e di perfezionare sempre di più queste discipline. Poi quando ho iniziato a cantare le prime volte i miei brani dal vivo ho percepito un’emozione fortissima, che volevo e voglio tutt’ora ridonare alle persone che mi ascoltano. Sapere che la gente possa trovare un po’ di sé in ciò che scrivo è un altro aspetto unico di questo mestiere. La forza della musica è universale, affascinante e incredibile. Una forza che voglio condividere con più persone possibili.
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