La Corte dei Conti della Lombardia ha condannato la donna a restituire i 247mila euro indebitamente incassati dal 2003
COMO ‒ Insegna inglese e tedesco alle elementari e alle superiori presentando titoli contraffatti: nell’anno scolastico 2003-2004 una 49enne di Como effettuò la sua prima supplenza in un istituto comprensivo di Uggiate Trevano producendo false attestazioni, e ha continuato a farlo negli anni successivi in varie scuole della Lombardia.
Nell’ottobre 2020 il dirigente scolastico di un istituto tecnico di Como ha controllato le dichiarazioni presentate dalla donna per l’incarico ottenuto il mese precedente ed è emerso che, diversamente da quanto da lei dichiarato, non si era mai laureata in Lingue e letterature straniere moderne alla Iulm di Milano. La finta professoressa non aveva neanche conseguito il diploma magistrale alla paritaria Matilde di Canossa di Como.
Il dirigente ha quindi sporto denuncia alla Procura, che ha chiesto il rinvio a giudizio della sedicente professoressa. Nel frattempo l’Ufficio scolastico provinciale di Como ha segnalato il caso alla Corte dei Conti: la donna dovrà restituire i 247mila euro di stipendi indebitamente percepiti dal 2003.
“La prestazione resa in assenza dei requisiti di abilitazione richiesti ‒ scrivono i giudici della Corte dei Conti nella sentenza ‒ è una prestazione inutile, se non addirittura pregiudizievole ai fini dell’apprendimento degli studenti”.