Intervista al campione di sci alpino Kristian Ghedina, volto dei Mondiali Cortina 2021 e da sempre affezionato all’area sciistica Tofana. I ricordi d’infanzia, la sua pista preferita, le aspettative per gli importanti appuntamenti internazionali che la conca ampezzana ospiterà nei prossimi anni e l’augurio che questo spirito di innovazione possa valorizzare queste montagne
CORTINA D’AMPEZZO – Le Tofane, vette della conca ampezzana da sempre teatro dello sci internazionale, entrano nel palcoscenico di Cortina 2021 proponendosi come un’esclusiva terrazza sui Mondiali. È in questo contesto che la Tofana di Mezzo, terza cima più alta delle Dolomiti con 3.244 m di altitudine, ospita dal 1968 l’ardito impianto Tofana-Freccia nel Cielo, oggi impreziosito da una moderna cabinovia che dal centro di Cortina permette di raggiungere rapidamente l’omonima area sciistica. Piste e panorami che il campione Kristian Ghedina – tra i più vittoriosi discesisti italiani nella storia della Coppa del Mondo di sci alpino – porta nel cuore e racconta tra passato, presente e futuro verso i Mondiali di Sci 2021 e le Olimpiadi 2026, appuntamenti che porteranno le Dolomiti al centro del prestigioso panorama sportivo internazionale.
Tra le Tofane hai imparato a sciare e hai vinto la tua prima Coppa del Mondo, proprio qui il prossimo febbraio si disputeranno i Mondiali di Sci 2021. Anche l’area sciistica Tofana-Freccia nel Cielo sarà coinvolta con le piste Col Druscié A, per le gare tecniche come slalom speciali maschile e femminile, e Col Druscié B, dedicata al riscaldamento e agli allenamenti degli atleti. Cosa rappresentano per te questi luoghi?
Le Tofane sono la mia casa, fin da piccolo uscivo direttamente con gli sci ai piedi per raggiungere queste piste. Ricordo le discese da ragazzo con Alberto Ghezze, oggi responsabile area sportiva della Fondazione Cortina 2021, che ho sempre considerato mio mentore e guru per lo sci, o quando dopo gli impegni scolastici e con lo sci club correvo a prendere l’ultima corsa della Freccia nel Cielo che porta a Ra Valles: l’ultima discesa della giornata da lassù era per me una vera libidine. Da Col Druscié, poi, amavo scendere lungo la vecchia pista che incontrava la strada del Lago Ghedina: qui, in assenza di traffico, il massimo del divertimento era prendere la rincorsa e… saltarla!
Qual è la tua pista preferita nell’area sciistica di Tofana, e perché?
Mi piacciono tutte, ma la Forcella Rossa ha un quid in più perché permette di affrontare curve in conduzione senza perdere troppa velocità, grazie a due muri molto lunghi e una pendenza elevata; qui, inoltre, la neve naturale e l’altitudine permettono di sciare in buone condizioni fino a fine stagione. Col Druscié, invece, è speciale per la pendenza in mezzo al bosco e i salti tra le rocce!
Sei il volto dei Mondiali di Cortina 2021: cosa rappresenta per te questo evento, quali sono le tue aspettative? E cosa pensi delle Olimpiadi 2026?
Non nascondo che quando ho saputo dell’assegnazione dell’evento a Cortina ho sognato di ritornare ad allenarmi e gareggiare! Oggi da ex atleta, appassionato di sci e ampezzano doc, credo che il mio contributo possa essere prezioso. Sono convinto che questi eventi internazionali portino alla località una ventata di novità di cui ha bisogno, spingendola a rinnovarsi e rimettersi in gioco, non vivendo solo il ricordo delle Olimpiadi del ’56. È un treno che siamo riusciti a prendere di corsa e che riporterà in auge un luogo unico nel suo genere. Le Olimpiadi 2026 sono per me una grande emozione e saranno una grande opportunità per Cortina!
Cosa ne pensi dei progetti relativi ai nuovi impianti di risalita che recentemente stanno interessando l’area delle Tofane, come la moderna cabinovia Tofana-Freccia nel Cielo?
La qualità degli impianti di risalita è fondamentale, così come quella delle piste, l’aspetto della viabilità, l’organizzazione. Spesso i cantieri a cielo aperto di questi progetti portano temporanei cambiamenti al territorio, ma è un momento di passaggio necessario per un risultato migliore: sono interventi importanti perché Cortina possa presentarsi all’avanguardia, sempre nel rispetto del territorio e del minor impatto dal punto di vista paesaggistico e ambientale.
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