ROMA – La Confagricoltura esprime la sua soddisfazione per la decisione della Commissione europea di varare il provvedimento con cui si dà avvio all’indagine per valutare le conseguenze delle esenzioni dei dazi per le importazioni di riso da Cambogia e Myanmar. In questo modo può partire l’iter per attivare la clausola di salvaguardia e la sospensione delle agevolazioni tariffare, come richiesto dal governo italiano e fortemente sostenuto da tempo da Confagricoltura.
Si legge ancora nella nota di Confagricoltura:
«Confidiamo che l’indagine europea confermerà quanto abbiamo denunciato sui contraccolpi che le agevolazioni previste dal Sistema di Preferenze tariffarie Generalizzate (SPG) hanno determinato direttamente ed indirettamente sui nostri produttori. Lo sottolinea l’Organizzazione degli imprenditori agricoli in relazione alla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale Ue dell’avviso di apertura della inchiesta di salvaguardia relativa alle massicce importazioni dai due Paesi. La quota di mercato del riso semilavorato e lavorato detenuto dalla Cambogia è passato dall’8 al 41% – ricorda Confagricoltura –. E sono già nove le varietà di Basmati importate dall’India mentre si sta valutando l’allargamento di questa lista.
L’effetto delle importazioni ha determinato un abbattimento del 40% della produzione e delle vendite di riso Indica a livello europeo negli ultimi cinque anni Intanto le quotazioni del prodotto nazionale, a seguito della concorrenza del prodotto importato nonché dello squilibrio di mercato negli investimenti, sono crollate. Confagricoltura, conti alla mano, ha fatto presente due esempi riguardanti importanti varietà nostrane: il Carnaroli è passato da una quotazione di 687 euro a tonnellata nel 2015 a 288 euro di oggi; l’Arborio nel 2015 era quotato 677 euro/ton, oggi al massimo ne vale 297.
Fin dal 2013 abbiamo sollevato il problema delle importazioni a dazio zero dalla Cambogia e dal Myanmar chiedendo il ripristino dei dazi per il riso cambogiano e birmano – conclude Confagricoltura – . Abbiamo costantemente pressato il Governo a vigilare sui negoziati di libero scambio con altri esportatori di riso verso la UE, prima il Vietnam e poi ora il Mercosur. E ci aspettiamo che il nuovo governo mantenga alta l’attenzione a difesa degli interessi dell’Italia in quanto primo produttore di riso europeo”.