«In Francia, già da quest’estate, il presidente aveva annunciato di voler abbattere il digital divide del Paese, anticipando al 2020 la copertura a banda larga di tutto il territorio – ha proseguito Theodoli Pallini -. Conoscendo l’attenzione di Macron per il settore primario, siamo certi che tutte le aree rurali francesi verranno attrezzate a dovere».
«L’investimento nel digitale diventi l’obiettivo principale anche del prossimo governo italiano – ha concluso la responsabile “Gruppo Innovazione e Digitalizzazione” di Confagricoltura -. Sappiamo che, dall’anno scorso, sono partite sperimentazioni di bande larghe mobili 5G in alcune nostre città, con investimenti previsti di 190 milioni di euro. Ma le risorse appaiono ancora esigue rispetto all’obiettivo di “industria 4.0” (che dovrà diventare anche “agricoltura 4.0”). Auspichiamo che anche le nostre zone rurali, attualmente scarsamente coperte, abbiano garantito lo stesso accesso alla banda larga entro il 2025, come quelle dei colleghi tedeschi».
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