Da domani 6 luglio, sarà guerra commerciale in piena regola tra Stati Uniti e Cina. Scatteranno, infatti, i dazi aggiuntivi americani su una serie di beni importati dalla Cina per un controvalore di 34 miliardi di dollari. Contestualmente, come già annunciato dal governo di Pechino, saranno applicate contromisure di pari ammontare su una lista di prodotti – tra i quali soia, mais, riso, carni bovine e suine, pollame – in arrivo dagli Stati Uniti.
“Questo potrebbe essere, purtroppo, solo l’inizio – ha sottolineato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti -. Le due parti, infatti, hanno dichiarato di esser pronte ad estendere la ‘guerra’ a colpi di tariffe e ritorsioni fino ad un valore di 50 miliardi di dollari”.
Il ministero delle finanze cinese ha ricordato che lo scorso anno le importazioni di prodotti agro-alimentari dagli Usa si sono attestate a 24 miliardi di dollari, che corrispondono al 20% dell’import totale di settore.
“Il contenzioso commerciale non è una questione che riguarda solo Stati Uniti e Cina. Il 22 giugno, infatti – ha ricordato Giansanti – sono entrati in vigore i dazi aggiuntivi decisi dall’Unione Europea su una serie di prodotti importati dagli Usa – tra i quali riso, mais, grano e succo d’arancia – per un controvalore di 2,8 miliardi di euro. È la risposta di Bruxelles alle tariffe americane sulle esportazioni di acciaio e alluminio in partenza dagli Stati membri dell’Ue”.
Per lo stesso motivo, anche il Messico ha varato tariffe aggiuntive sulle importazioni agro-alimentari dagli Usa per un ammontare di 2,5 miliardi di dollari che riguarderanno, tra l’altro, carni suine, formaggi, mele e succo d’arancia.
Da 1 luglio, inoltre, sono in vigore le contromisure canadesi sulle importazioni dagli Usa per un controvalore di 16,6 miliardi di dollari. Nella lista dei prodotti colpiti dai dazi sono comprese, tra l’altro, carni bovine, ortofrutticoli trasformati e lattiero-caseari.
“In queste condizioni – ha fatto rilevare Giansanti – possono saltare i normali flussi commerciali, con possibili conseguenze sui prezzi. Non a caso nei giorni scorsi il governo di Pechino ha dichiarato che le decisioni prese a Washington colpiranno non solo i produttori in Cina, ma l’intera economia a livello mondiale. E il sistema bancario è stato autorizzato ad aumentare i prestiti alle imprese”.
“Come ha rilevato nei giorni scorsi il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il sistema agro-alimentare ha molto da perdere in una escalation dazi e ritorsioni su scala mondiale – ha concluso il presidente di Confagricoltura -. Ci auguriamo che l’annunciata missione negli Usa del presidente della Commissione Ue Juncker, possa servire a riportare in tempi brevi le parti attorno a un tavolo negoziale”.
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