ROMA – “Il mancato rispetto dei diritti umani, civili e del lavoro non può portare ad una sospensione solo parziale delle concessioni commerciali concesse dall’Unione europea. Anche sul riso importato dalla Cambogia devono essere ripristinati i dazi doganali. Siamo perfettamente in linea con le valutazioni espresse dall’Ente Risi”. Lo ha dichiarato il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, a proposito del provvedimento in itinere, a Bruxelles, per sospendere le concessioni tariffarie a favore della Cambogia a seguito dell’accertamento, in linea con quanto già riscontrato dall’ONU, di ripetute violazioni dei diritti umani, civili e del lavoro.
La sospensione delle concessioni, secondo la bozza messa a punto dai servizi della Commissione Ue, non riguarderebbe il riso. Motivo dell’esclusione, la clausola di salvaguardia già in vigore sul riso lavorato Indica in arrivo dalla Cambogia.
“La clausola di salvaguardia – ha evidenziato Giansanti – ha motivazioni del tutto diverse. É stata, infatti, introdotta per frenare un flusso crescente di importazioni che ha destabilizzato il mercato risicolo della Ue, a danno in primo luogo dell’Italia, primo Paese produttore in ambito europeo. La Cambogia resta comunque il primo fornitore di riso dell’Unione”.
“Siamo già in contatto con la Commissione – ha proseguito il presidente della Confagricoltura – per illustrare la nostra posizione a tutela dei risicoltori. Speriamo in un ripensamento, ma in ogni caso la partita resterà aperta”.
La decisione della Commissione sulle modalità della sospensione delle concessioni tariffarie a favore della Cambogia sarà assunta a metà febbraio, con un schema di atto delegato destinato al Parlamento europeo e al Consiglio, che avranno un periodo di due mesi, prorogabile, per sollevare obiezioni e bloccare la pubblicazione dell’atto.
Se la Commissione non rivedrà la propria posizione, spetterà al ministro Bellanova in Consiglio e ai membri italiani del Parlamento europeo raccogliere il sostegno politico necessario per bloccare una decisione contraria agli interessi della risicoltura italiana ed europea.
“Ovviamente – ha concluso il presidente della Confagricoltura – potranno fare pieno affidamento sul supporto della nostra Organizzazione”.