ROMA – “Nelle prossime ore, in questi giorni, discuteremo con il Governo, come Regioni, per capire come arginare il rischio di una terza ondata. Chi ne capisce più di noi dal punto di vista scientifico dice che è inevitabile, ma il tema non sarà l’inevitabilità o meno, sarà la forza di questa terza ondata, cioè se sarà troppo robusta o invece, come ci auguriamo, se sarà lieve”. Così Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna e della conferenza delle Regioni. “Per fare questo si studiano quotidianamente le curve di contagio” e in Italia la curva “è scesa complessivamente” ma “in maniera meno robusta di quello che si poteva prefigurare, anche perché non c’è stato un lockdown totale come a marzo”.
“Non è ancora finito il 2020, ma una valutazione ragionevole fa pensare che quest’anno supereremo il confine dei 700mila decessi complessivi, che è un valore preoccupante perché una cosa del genere l’ultima volta, in Italia, era successa nel 1944. Eravamo nel pieno della seconda guerra mondiale”. A illustrare i numeri, dai quali si deduce anche il peso della pandemia Covid, è stato, durante la trasmissione ‘Agorà’ su Rai Tre, il presidente dell’Istat Gian Carlo Blangiardo. “Nel 2019 – precisa – il dato era stato di 647.000 morti”.