Studi d’Oltreoceano dimostrano che tra i benefici di avere un cane, oltre ad aumentare la socialità, ci sono anche miglioramenti per il fisico e la salute, tanto da ridurre persino il rischio di problemi di cuore. Sergio Bottino, esperto di Ca’ Zampa, spiega tre semplici esercizi da provare insieme per fare del movimento e sviluppare la relazione con il proprio pet. Oltre che compagno fedele di vita esperti e studi dimostrano che per stare in forma, l’alleato più prezioso è a quattro zampe con cui trascorrere attività all’aria aperta che possono fare bene sia all’umore sia al fisico. Secondo l’American Heart Association, infatti, possedere un cane ridurrebbe il rischio di subire un attacco di cuore da parte del proprietario che, portando a passeggio il proprio animale, si troverebbe così a fare movimento ed attività fisica. I ricercatori canadesi dell’Università di Vittoria hanno avvalorato questa tesi affermando che chi possiede un cane spende 300 minuti a settimana del proprio tempo all’aperto, contro i soli 168 di coloro che vivono senza un animale domestico.
Di seguito dunque vediamo quali esercizi poter eseguire con il proprio cane
La passeggiata, che comporta anche alcuni esercizi base, richiede almeno 20 minuti del proprio tempo, andrebbe fatta dalle due alle tre volte a settimana e, in base alle caratteristiche della razza, può essere protratta ulteriormente.
“Si parte dalla condotta del cane al guinzaglio a fianco del proprietario – spiega Bottino – e si inseriscono a piacimento dei cambi di velocità dell’andatura, o delle svolte a destra e sinistra, ma anche una posizione di controllo tenuta per pochi istanti (il tipico comando del “seduto”). Se ci sono degli ostacoli non pericolosi si può condurre il cane al salto”.
L’esperto consiglia di inserire un esercizio spesso circa in modo tale da variare abbastanza spesso l’attività fisica.
Quali sono i vantaggi per il proprietario?
“Per l’uomo questo tipo di attività fisica, che è comparabile al riscaldamento motorio, generalmente richiede al massimo 90 pulsazioni al minuto – dice Bottino – con effetti positivi sul sistema articolare ed endorfinico”.
Cercando variazioni di pendenze oppure altre difficoltà di terreno, l’esercizio può diventare impegnativo anche dal punto di vista organico: si consiglia quindi di rimanere su terreno pianeggiante per raggiungere le 90 pulsazioni cardiache al minuto, che possono arrivare sino a 120 a seconda della pendenza del terreno stesso.
La “passeggiata con riporto” è consigliabile per un tempo che può andare dai 20 ai 40 minuti e richiede un basso impegno per l’uomo ed uno medio per l’animale. Fondamentali sono due palline o due giochini.
“Si parte dalla condotta del cane al guinzaglio al fianco del proprietario – afferma Bottino – che comanda al pet una posizione di controllo (con i comandi “resta”, “seduto”, “terra”). Il passo successivo consiste nel lancio della pallina da parte del proprietario che deve poi dare comando di riprendere il gioco e riportarlo. Una volta ripresa la pallina, ci si sposta di altri 20/50 passi e si ripete il tutto.
Per l’uomo questo tipo di attività ha un ridotto impegno aerobico.
In esercizi di questo tipo i battiti cardiaci umani in genere non superano le 90 pulsazioni al minuto, giusto per riscaldare il corpo e prepararlo alla fase di lancio del gioco. A tale proposito, per evitare sforzi traumatici per spalla e schiena, è opportuno iniziare con lanci corti, per aumentarli man mano.
Da evitare questa attività sull’asfalto o su terreni particolarmente duri, per l’effetto traumatico sui polpastrelli del cane nelle sue fasi di accelerazione e frenata.
Generalmente le pulsazione del cane per questo tipo di esercizi vanno 90 fino ad un massimo di 160/170 al minuto. L’importante è che il recupero non faccia da fermo, ma in maniera più lenta”.
La “corsa leggera” con il proprio cane al guinzaglio può iniziare a mettere a prova le capacità di resistenza della coppia. Le pulsazioni cardiache salgono sia per il proprietario sia per il pet: rispettivamente sulle 140-150 per l’uno, e intorno alle 100-120 per l’altro.
“Questa attività – afferma Bottino – è da evitare per le razze particolarmente pesanti, come il mastino spagnolo e quello napoletano, ed è opportuno non imbattersi in percorsi lunghi o con velocità sostenute se accompagnati da razze piccole, come lo spitz di pomerania, o brachicefale, tipo il bulldog Inglese, il bouledogue francese, ed il carlino. Seppur indicate per le passeggiate, queste razze lo sono meno per lo jogging”.
Durante la corsa il cane deve essere istruito ad andare a fianco al conduttore, senza distrazioni e mantenendo il ritmo del proprietario: ci sono specifiche cinture da dog trekking, ma non indispensabili. Prima di affrontare il jogging è bene far abituare l’organismo umano allo sforzo con un periodo di almeno 2 settimane di passeggiate e passeggiate con riporto, oltre che sempre con un riscaldamento intorno ai dieci minuti, da aggiungere al tempo da dedicare all’esercizio”. È opportuno inserire il jogging almeno 3 volte alla settimana e completare nei restanti giorni con almeno uno degli altri due esercizi a piacimento.
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