Negoziato decisivo quello che si avvia nel pomeriggio a Bruxelles, tanto che in una lettera inviata ai leader degli Stati membri – ha ricordato Confagricoltura – il presidente del Consiglio Europeo, Donald Tusk, ha indicato che “l’Unione deve prepararsi allo scenario più complicato”. Vale a dire, l’impossibilità di raggiungere un accordo con il governo di Londra.
“In questo quadro, è fondamentale il messaggio lanciato dal presidente Conte – ha dichiarato il presidente di Confagricoltura – secondo il quale l’Italia non accetterà le riduzioni del bilancio agricolo proposte dalla Commissione UE per i prossimi anni. Di fatto, l’Esecutivo di Bruxelles aveva proposto di far pagare al mondo agricolo il costo del recesso del Regno Unito che ammonta a circa 14 miliardi di euro l’anno”.
Per quanto riguarda il negoziato in corso con il Regno Unito – ha proseguito Giansanti -“ringraziamo il presidente del Consiglio per aver accolto le nostre ripetute segnalazioni a difesa delle indicazioni geografiche dei prodotti agroalimentari, che rischiano di perdere, dopo la Brexit, il riconoscimento e la tutela sul mercato britannico”.
“Quella che si sta giocando è una partita di fondamentale importanza per il sistema agroalimentare italiano – ha concluso Giansanti – visto che le indicazioni geografiche e le denominazioni di qualità incidono per oltre un terzo sul totale delle vendite nel Regno Unito, che ammontano a 3,5 miliardi di euro”.
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