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Le contaminazioni pittoriche di Toy Blaise, tra filosofia, etica e narrazione per osservare la società odierna

La sinergia, l’unione tra vari linguaggi espressivi, è un’attitudine da cui l’arte contemporanea non riesce a prescindere, sia perché è proprio dalla base precedente che i creativi si formano prendendo solo successivamente la direzione più affine alla loro indole, sia perché la sperimentazione e la mescolanza di varie esperienze artistiche provenienti anche da altre culture apparentemente divergenti si trasforma in modalità per presentare cifre stilistiche nuove, concetti narrati con un approccio singolare coniugato alla personalità rappresentativa dell’autore di un’opera. Il protagonista di oggi sceglie così di dar vita a uno stile fuori dagli schemi, che svela influenze del passato ma anche figuratività di mondi lontani da quello occidentale e al contempo, attraverso un linguaggio fortemente semplificato, si immerge nelle sfaccettature dell’attualità, delle abitudini e delle attitudini da cui nascono comportamenti e convinzioni spesso dati per acquisiti ma non sempre conformi o migliori per la natura delle persone.

Nel corso del primo ventennio del Novecento vennero alla luce tutte quelle innovazioni artistiche che decretarono l’affermarsi di un approccio completamente differente alla pittura e alla scultura, sia per quanto riguarda i movimenti che affermarono la sussistenza del gesto plastico rispetto alla realtà osservata, dando origine così a tutte le correnti derivate dall’Astrattismo, sia per quanto riguarda quelli che, invece, vollero rimanere legati alla forma, al visibile, pur modificando completamente le regole espressive e sovvertendo ogni schema accademico e tradizionale. In quest’ultimo contesto si collocano i gruppi artistici più ribelli e a volte persino eccessivi, come il Surrealismo, il Cubismo e l’Espressionismo, con qualche incursione verso il Naïf; in tutti questi movimenti a prevalere non era tanto la forma esterna, piuttosto il significante, quel messaggio subliminale che correva al di sotto delle opere e che si coniugava al sentire e alle riflessioni del singolo interprete. L’Espressionismo in particolar modo nacque come modo per manifestare tutta l’interiorità dell’esecutore dell’opera, svelando l’esistenza di un sentire dietro l’immagine fino a quel momento trascurato e che aveva bisogno di fuoriuscire a volte persino in maniera violenta e aggressiva, come nel caso dei primi interpreti francesi definiti Fauves, bestie, per il forte impatto cromatico e la distanza dei colori dalla riproduzione della realtà. Una delle sfaccettature dell’esigenza di raccontare il mondo così come visto dal soggetto esecutore, fu l’approccio Naïf dove una rappresentazione semplificata e quasi ingenua, riconducente al mondo infantile delle fiabe, raccontava di un mondo fatto di foreste, di animali selvaggi, di immaginazione visiva con colori più attinenti alla realtà ma con un risultato finale privo di prospettiva, di chiaroscuro e di proporzioni, come nelle tele di Henri Rousseau e di Antonio Ligabue.

Tutti questi movimenti contribuirono a gettare le basi per un tipo di arte differente da quella più classica, fuori dalle regole e soprattutto costituì il punto di partenza per l’elaborazione e la rivisitazione compiuta nel corso degli anni dagli interpreti che sono seguiti, i quali hanno avuto il privilegio di poter unire a quelle linee guida, in molti casi personalizzate, anche influenze di paesi lontani eppure a loro volta con una solida tradizione artistica alle spalle, utilizzata prevalentemente per comunicare con il popolo e dunque con l’esigenza di semplificare l’immagine, come nel caso dell’Arte Batik indonesiana, dove vengono raccontate scene quotidiane arricchite da una forte simbologia e allegoria religiosa, etica e morale ma rappresentate attraverso uno stile essenziale e ingenuo. L’artista pugliese Toy Blaise, al secolo Biagio Monno, di professione interior designer, raccoglie l’eredità dei maestri dell’Espressionismo e del Naïf e mescola le linee guida di questi movimenti alle influenze indonesiane, generando opere dove la raffigurazione semplificata e fortemente simbolica fin quasi a toccare in alcuni casi il Surrealismo, viene arricchita da piccoli segni e linee tratteggiate per definire alcuni dettagli delle figure ma soprattutto nasconde significati e riflessioni sulle abitudini, sulle regole della società attuale e sui comportamenti ormai cronicizzati della civiltà occidentale contemporanea.

1 Weather storm – colori acrilici e cemento su tela, 90x90cm

Come un cantastorie Toy Blaise disegna racconti, inserendo nelle sue immagini decontestualizzate e alienanti di personaggi a metà tra umani e soprannaturali, elementi che stimolano l’approfondimento, che inducono lo sguardo a passare da un dettaglio all’altro per comprendere il reale messaggio che si cela dietro quelle tonalità vivaci e piene con cui definisce le sue opere; non solo, l’attitudine sperimentatrice dell’artista si rivela anche nell’utilizzo di una tecnica mista, che affianca all’uso del colore acrilico, in cui mescola ceneri di legno, pigmenti di madreperla, sabbia, foglia oro, cemento, dando vita a un’originale cifra pittorica in cui il significato si concretizza con la materialità degli elementi quasi a sottolinearne la rilevanza.

2 Nereidi omaggia il mondo delle Amadriadi – tecnica mista, colori acrilici, polvere di madreperla e sabbia su tela, 100x100cm

L’apparenza inizialmente divertente, proprio perché conforme alle linee guida Naïf da un lato e Batik dall’altro, magnetizza l’occhio che viene letteralmente coinvolto in quel mondo di dettagli inizialmente impercettibili che poi si trasformano nel fulcro reale della composizione e attraverso cui Toy Blaise compie una sagace analisi sia filosofica e sia etica di tutto ciò che appartiene all’essere umano, alle sue debolezze, ai suoi vizi spesso cronicizzati in atteggiamenti volti a primeggiare sull’altro come se prevalere fosse il fine ultimo dell’esistenza.

3 S MOI Sancta Mater Omnium Invidiarum (Santissima Madre di tutte le Invidie)-colori acrilici, foglia oro e cenere su tela, 50x70cm
4 S MOS Sanctissima Mater Omnipotentis Superbiae (santissima Madre della Onnipotente Superbia)-colori acrilici e foglia oro su tela, 50x70cm

Questa caratteristica emerge in particolar modo dalle opere Sancta Mater Omnium Invidiarum (Santissima Madre di tutte le Invidie) e Sanctissima Mater Omnipotentis Superbiae (Santissima Madre della Onnipotente Superbia), entrambe narranti la morfologia dei due vizi rappresentati e fulcro dell’interrogazione di Toy Blaise su quanto tutto sommato conoscere quello che lui chiama il male, ma che di fatto è semplicemente una manifestazione dell’uomo quando non evolve e non si eleva il miglioramento del sé, possa avere l’accezione positiva di permettere all’altro di non subire una superiorità mentale che deriva solo e unicamente da un desiderio di prevaricazione, come nel caso della superbia, spesso neanche motivata da un reale fondamento, o di causare l’infelicità dell’altro, come nell’invidia. Conoscere tutto ciò che può danneggiare è il modo migliore per elaborare una difesa che possa sfuggire dal controllo neutralizzando chi emana il male. La santificazione è dovuta dunque al risvolto positivo che si genera dalla consapevolezza, ed è rappresentata ispirandosi alle Icone ortodosse. Le tele appartenenti alla serie Anti Beauty sono corredate da brevi testi con cui Toy Blaise sembra voler condurre il fruitore verso la sua personale narrazione e interpretazione delle potenzialità dell’anti bellezza, perché è solo astraendosi dalla forma che è possibile entrare in contatto con l’essenza, con l’emozione in grado di arricchire l’essere umano.

5 Anty Beayty, Chapter 2 Resilience – colori acrilici e ceneri di legno, pigmenti naturali di madreperla su tela, 100x100cm

Chapter 2 Resilience rappresenta così la presa di coscienza della propria autentica bellezza, quell’allontanarsi da qualunque tentativo esterno di denigrare e mortificare attraverso parole taglienti che penetrano nella testa, e di restare in piedi malgrado tutto e grazie all’impermeabilità che sopraggiunge nel momento in cui la sopravvivenza al dolore mette in luce la propria forza, la capacità di non soccombere e non restare a terra.

6 The strange phenomenon of bouncing water drops – colori acrilici, fiscolo e cemento su tela, 60x120cm

The strange phenomenon of bouncing water drops simboleggia invece tutte le anomalie, come appunto le gocce d’acqua che rimbalzando comportandosi come una materia solida, che appartengono all’essere umano, quelle limitazioni fisiche o psicologiche troppo spesso emarginate o considerate dalla maggior parte delle persone come deformità che di fatto permettono a chi ne è affetto di sviluppare altri sensi, altri approcci alla vita generando un’elevazione dal punto di vista della sensibilità, dell’empatia, dell’apertura, che manca spesso a tutti gli individui considerati normali. Questi soggetti riescono così a trovare il modo di andare avanti nel loro percorso esistenziale, malgrado le difficoltà, malgrado tutto. L’opera è fortemente materica, l’artista apporta persino il cemento e il fiscolo, recipiente filtrante tradizionale per la torchiatura delle olive, proprio per sottolineare la solidità e la forza necessarie per trovare un modo diverso di sopravvivere in una società complessa come quella attuale, sottolineando, ancora una volta, l’importanza della resilienza.

7 Anti beauty Chapter 3 Quiet – colori acrilici e tecnica mista su tela, 110x110cm

Toy Blaise inizia il suo percorso artistico negli anni Novanta collaborando con la galleria Unione di Maria Catalano e proseguendo negli anni con varie associazioni che si occupano di arte; partecipa regolarmente a mostre e concorsi pittorici su tutto il territorio nazionale e all’estero – Parigi e Miami -.

TOY BLAISE-CONTATTI

Email: blaise@alice.it

Sito web: www.toyblaise.com

Facebook: www.facebook.com/toyblaise

www.facebook.com/artoftoyblaise

Instagram: www.instagram.com/toy_blaise/

The pictorial contaminations of Toy Blaise, between philosophy, ethics and narration to observe today’s society

The synergy, the union of various expressive languages, is an attitude from which contemporary art cannot do without, both because it is precisely from the previous base that creatives form themselves, only later taking the direction most akin to their nature, and because the experimentation and mixing of various artistic experiences, even from other apparently divergent cultures, is transformed into a way of presenting new stylistic figures, concepts narrated with a singular approach combined with the representative personality of the author of an artwork. Today’s protagonist thus chooses to give life to an unconventional style, which reveals influences from the past but also figurativenesses from worlds far removed from the Western one, and at the same time, through a highly simplified language, immerses himself in the facets of current events, habits and attitudes from which behaviour and convictions often taken for granted but not always conforming to or better for the nature of people.

During the first two decades of the twentieth century, came to light all those artistic innovations that decreed the establishment of a completely different approach to painting and sculpture, both with regard to the movements that affirmed the subsistence of the plastic gesture with respect to the observed reality, thus giving rise to all the currents derived from Abstractionism, and with regard to those that, on the other hand, wished to remain tied to form, to the visible, while completely modifying the rules of expression and subverting all academic and traditional schemes. In the latter context we find the most rebellious and sometimes even excessive artistic groups, such as Surrealism, Cubism and Expressionism, with some forays into Naïf; in all these movements it was not so much the external form that prevailed, but rather the signifier, that subliminal message that ran beneath the works and that was combined with the feelings and reflections of the individual interpreter. Expressionism in particular was born as a way to manifest the entire interiority of the author of the artwork, revealing the existence of a feeling behind the image that had been neglected until then and that needed to come out at times even in a violent and aggressive manner, as in the case of the first French interpreters defined as Fauves, beasts, due to the strong chromatic impact and the distance of the colours from the reproduction of reality. One of the facets of the need to narrate the world as seen by the subject executor was the Naïf approach where a simplified and almost ingenuous representation, reminiscent of the childish world of fairy tales, told of a world made up of forests, wild animals, visual imagination with colours more in keeping with reality but with a final result lacking in perspective, chiaroscuro and proportions, as in the paintings of Henri Rousseau and Antonio Ligabue. All these movements contributed to laying the foundations for a type of art that was different from the more classical one, outside the rules, and above all constituted the starting point for the elaboration and reinterpretation carried out over the years by the interpreters that followed, who had the privilege of being able to unite to those guidelines, in many cases personalised, also influences from distant countries, yet in turn with a solid artistic tradition behind them, mainly used to communicate with the people and thus with the need to simplify the image, as in the case of Indonesian Batik Art, where everyday scenes are depicted enriched by strong religious, ethical and moral symbolism and allegory, but represented through an essential and naive style.

The Apulian artist Toy Blaise, born Biagio Monno, interior designer by profession, takes up the legacy of the masters of Expressionism and Naïf and mixes the guidelines of these movements with Indonesian influences, generating artworks where the simplified and highly symbolic representation almost touches upon Surrealism in some cases, is enriched with small signs and dotted lines to define certain details of the figures, but above all conceals meanings and reflections on the habits, rules of today’s society and the now chronicled behaviour of contemporary western civilisation. Like a storyteller, Toy Blaise draws tales, inserting into his decontextualised and alienating images of characters somewhere between human and supernatural, elements that stimulate investigation, inducing the gaze to move from one detail to another in order to understand the real message hidden behind those lively and full tones with which he defines his artworks; not only that, the artist’s experimental attitude is also revealed in his use of a mixed technique, which he combines with the use of acrylic colour, in which he mixes wood ash, mother-of-pearl pigments, sand, gold leaf and cement, creating an original pictorial style in which the meaning is concretised with the materiality of the elements, almost as if to emphasise their relevance.

The initially amusing appearance, precisely because it conforms to the Naïf guidelines on the one hand and Batik on the other, magnetises the eye, which is literally drawn into that world of initially imperceptible details that then turn into the real fulcrum of the composition and through which Toy Blaise carries out a shrewd philosophical and ethical analysis of everything that belongs to the human being, his weaknesses, his vices often chronicled in attitudes aimed at excelling over others as if prevailing were the ultimate goal of existence. This characteristic emerges in particular from the works Sancta Mater Omnium Invidiarum (Most Holy Mother of all Envy) and Sanctissima Mater Omnipotentis Superbiae (Most Holy Mother of Omnipotent Superbia), both of which narrate the morphology of the two vices represented and are the focus of Toy Blaise‘s questioning of how much of what he calls evil is to be known, but which in fact is simply a manifestation of man when he does not evolve and elevate the improvement of the self, can have the positive meaning of allowing the other not to suffer a mental superiority that derives solely and exclusively from a desire for prevarication, as in the case of pride, often not even motivated by a real basis, or to cause the other’s unhappiness, as in envy. Knowing all that can harm is the best way to work out a defence that can escape control by neutralising those who emanate evil. Sanctification is thus due to the positive aspect that is generated by awareness, and is represented by drawing inspiration from Orthodox icons.

The canvases belonging to the Anti Beauty series are accompanied by short texts with which Toy Blaise seems to want to lead the viewer towards his personal narration and interpretation of the potential of anti beauty, because it is only by abstracting oneself from form that it is possible to come into contact with the essence, with the emotion capable of enriching the human being. Chapter 2 Resilience thus represents the awareness of one’s own authentic beauty, that of distancing from any external attempt to denigrate and mortify through sharp words that penetrate one’s head, and of remaining standing in spite of everything and thanks to the impermeability that arises at the moment when surviving pain highlights one’s own strength, the ability not to succumb and not to remain on the ground.

The strange phenomenon of bouncing water drops, on the other hand, symbolises all the anomalies, such as the bouncing water drops behaving like solid matter, that belong to the human being, those physical or psychological limitations too often marginalised or considered by most people as deformities that in fact allow those affected to develop other senses, other approaches to life, generating an elevation in sensitivity, empathy, openness, that is often lacking in all individuals considered normal. These subjects thus manage to find a way to move forward in their existential journey, despite the difficulties, despite everything. The artwork is strongly materialised, the artist even uses cement and the fiscolo, a traditional filtering container for pressing olives, precisely to emphasise the solidity and strength needed to find a different way of surviving in a complex society such as the one we live in today, underlining, once again, the importance of resilience. Toy Blaise began his artistic career in the 1990s, collaborating with Maria Catalano’s Unione gallery and continuing over the years with various art associations; he regularly participates in exhibitions and painting competitions throughout Italy and abroad – Paris and Miami.

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