ROMA – Il premier Giuseppe Conte è stato stamane nell’Aula della Camera per le comunicazioni sulla situazione politica determinata dalle dimissioni dei ministri di Iv. “Il 13 gennaio in una conferenza stampa sono state confermate le dimissioni delle ministre di Iv – ha detto – Si è aperta una crisi che deve trovare qui in questa sede il proprio chiarimento in trasparenza del confronto e linearità di azione che hanno caratterizzato il mio mandato”.
“Le nostre energie dovrebbero essere tutte, sempre concentrate sulla crisi del Paese. Così, agli occhi dei cittadini, appaiono dissipate in contributi polemici, spesso sterili, del tutto incomprensibili. Rischiamo così tutti di perdere contatto con la realtà. C’era davvero bisogno di aprire una crisi politica in questa fase? No”.
Nel pieno della pandemia Covid e mentre “da casa ci ascolta chi ha perso i propri cari, confesso di avvertire un certo disagio. Sono qui oggi non per annunciare nuove misure di sostegno o per bozza ultima del Recovery plan ma per provare a spiegare una crisi in cui non solo i cittadini ma io stesso alcun plausibile fondamento”. Il Paese “merita un governo coeso, ora si volta pagina”, ha poi aggiunto Conte. Per le sfide che attendono l’Italia servono “la massima coesione possibile, il più ampio consenso in Parlamento. Servono un governo e forze parlamentari volenterose, consapevoli della delicatezza dei compiti. Capaci di sfuggire gli egoismi e l’utile personale”.
Le comunicazioni del presidente del Consiglio Giuseppe Conte nell’Aula della Camera sono durate circa 55 minuti e sono state punteggiate da quattordici applausi della maggioranza. Di questi, uno solo è stato condiviso da alcuni deputati di Iv, quello relativo all’annuncio della prossima nomina di una Autorità delegata per i Servizi segreti.