Ecco da dove deriva l’espressione che in questi giorni di emergenza per Coronavirus ci accompagna nei pensieri, sul web e nei disegni
Andrà tutto bene. Ê quanto tutti ci stiamo ripetendo in questi giorni in cui la pandemia di Coronavirus imperversa. Preceduto da cancelletto, é l’hashtag che spopola tra i più piccoli ma anche tra adulti, giornalisti, attori e sportivi. É la scritta che, nei disegni dei bambini, fatti con pastelli colorati, pennarelli o acquerelli e appesi a balconi e finestre di tutta Italia, accompagna un luminisissimo arcobaleno. Una incitazione a stare tranquilli, perché tutto si risolverà nel migliore dei modi.
Ma siamo davvero sicuri che andrà tutto bene? Le notizie che ci giungono ogni giorno sono angoscianti e mettono il dubbio anche al più roseo modo di pensare. C’è però un fattore che deve tranquilizzarci. Per arrivare a questa conclusione dobbiamo, però, prima porci una domanda: quale é la provenienza di questa espressione?
Viene da Giuliana di Norwich, una mistica cristiana inglese del 1400, che, quando all’età di trent’anni si ammalò gravemente, credendosi in punto di morte, ebbe invece una serie di intense visioni di Gesù Cristo, che ebbero fine il giorno in cui guarì dalla sua malattia. La donna raccontò che il Signore, con estrema dolcezza, un giorno le disse, in riferimento a una delle epidemie di peste, assai comuni in quell’epoca: “É una tragedia che vi fa molto male, un male incredibile ma alla fine tutto andrà bene”.
Se pensiamo che l’espressione “Andrà tutto bene” ci viene dal Signore, dobbiamo solo pensare positivo e che sarà veramente così.