“Tra i punti vendita di beni di prima necessità, che potranno rimanere aperti anche nell’ipotesi di ulteriori restrizioni in Lombardia o in altre Regioni più colpite, siano compresi quelli che commercializzano alimenti e beni per animali d’affezione”. Lo chiede al governo l’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali, con una lettera firmata dal presidente, on. Michela Vittoria Brambilla (Fi),e da tutti i membri dell’ufficio di presidenza.
Scrive l’ex ministro: “L’offerta dei supermercati, peraltro sotto pressione per la domanda straordinaria, appare insufficiente a fronteggiare le necessità e deve necessariamente essere affiancata da quella dei negozi specializzati per garantire a tutti gli animali d’affezione, inclusi i soggetti con particolari esigenze di salute, il diritto all’alimentazione e al rispetto delle più elementari necessità. Rendere difficili i rifornimenti per gli animali che convivono con le famiglie, già provate dall’isolamento e dal blocco di quasi tutte le attività economiche, sarebbe un grave errore. Potrebbe incentivare gli abbandoni e comunque costringere le persone, soprattutto gli anziani, a rinunciare ad un grande conforto in un momento di forzata solitudine”.
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