Coronavirus, in Senato Conte dice no a party, movide e assembramenti

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Se si é superata la fase critica lo si deve ai cittadini, che ora sono chiamati a affrontare la Fase 2 con altrettanta responsabilità

premier conte

ROMA – Intervenuto in Senato nella mattinata di oggi, giovedì 21 maggio, il Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, ha dichiarato che se il peggio è alle spalle lo si deve ai cittadini che hanno modificato i loro stili di vita.  Ora, si tratta di riavviare il motore economico e produttivo dopo aver superato la fase più acuta dell’emergenza ma la sfida è ancora più difficile.

Il Premier ha continuato dicendo che con la stessa determinazione usata nella Fase 1 ritiene possibile, anzi doveroso, compiere una scelta coraggiosamente indirizzata verso un rapido ritorno alla normalità. Siamo nella condizione di affrontare la Fase 2 con fiducia e responsabilità. In questa fase più che mai resta fondamentale il rispetto delle distanze di sicurezza e ove necessario l’uso delle mascherine. Non è il tempo dei party, delle movide, e degli assembramenti.

Il piano di monitoraggio ci consente di disporre un quadro dettagliato della curva epidemiologica che permetterà di intervenire con misure restrittive se in alcuni luoghi specifici ci saranno nuovi focolai. Il rischio è calcolato, dobbiamo accettarlo, non possiamo fermarci in attesa del vaccino. Allungare le restrizioni avrebbe compromesso in modo irrimediabile il tessuto produttivo e sociale ein un ordinamento liberale e democratico la permanenza di misure così severe oltre il tempo necessario a invertire la curva del contagio sarebbe irragionevole e incompatibile con la Carta.

Conte ha detto che forse non tutti avrebbero allora assunto nei mesi scorsi decisioni così sofferte suscettibili di incidere su alcuni diritti fondamentali; tuttavia, dopo tre mesi esatti dal primo caso si può affermare in coscienza di aver compiuto la scelta giusta.

Il Presidente ha poi annunciato che dal 25 maggio partiranno i test sierologici volontari; inoltre arriveranno 5 milioni di kit con reagenti e nei possimi giorni partirà la sperimentazione della app Immuni, nel pieno rispetto della privacy e della sicurezza nazionale. Ha precisato che l’Italia è al primo posto per numero di tamponi per abitanti, che ad oggi sono stati 3,17 milioni.