Situazione contagi in Italia del 11 gennaio 2021: il bollettino parlava di 12.532 nuovi casi positivi al Covid-19 e 448 decessi
Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, lunedì 11 gennaio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi. Nell’attesa, vediamo cosa é successo nelle ultime ore.
Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 12.532 (18.627 domenica) nuovi casi a fronte di 91.656 (139.759 domenica) tamponi. I decessi erano 448 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 79.203. 23.603 (+176) ricoverati con sintomi e 2.642 (+27) in terapia intensiva.
Da oggi, sulla base dell’ordinanza firmata venerdì sera dal Ministro della Salute, Roberto Speranza, le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Lombardia, Sicilia e Veneto resteranno in zona arancione. Ciò significa che sono aperti i negozi, ma restano chiusi bar e ristoranti, che possono effettuare solo servizio di asporto e consegna a domicilio, ed è vietato uscire dal Comune di residenza, eccetto che per motivi di necessità, lavoro e salute. Tutto il resto dell’Italia passerà in zona gialla. Il che vuol dire che bar e ristoranti resteranno aperti fino alle 18 e che si potrà cambiare Comune. In ogni caso si dovrà, però, restare nella propria Regione di appartenenza salvo comprovati motivi di lavoro, salute o necessità.
Intanto, il Premier Giuseppe Conte ha riunito i capi delegazione di maggioranza per confrontarsi sul nuovo Dpcm, in vigore dal prossimo 16 gennaio. Stando a indiscrezioni, tra le ipotesi ci sarebbe quella di vietare ai bar l’asporto di cibi e bevande a partire dalle ore 18; in ogni caso bar e ristorazione dovrebbero continuare a chiudere a quell’ora. Le palestre rimarranno chiuse ma potrebbe esserci qualche deroga alle lezioni individuali. Nelle zone gialle potrebbero riaprire i musei. Per quanto riguarda gli spostamenti tra Regioni continuerebbero a essere vietati tra quelle rosse e arancione ma tale limite potrebbe essere esteso anche tra quelle in zona gialla. Secondo quanto trapelato, nel corso della riunione di oggi tra Governo e Regioni sarebbe emersa la volontà di intervenire sugli indici di rischio per facilitare gli ingressi in zona arancione delle regioni a rischio alto; con RT a 1 scatterebbe la zona arancione, a 1,25 la zona rossa.
Prosegue la campagna di vaccinazione: finora sono state somministrate oltre 580mila dosi di vaccino Pfizer. Inttervistato a “Mezz’ora in Più” da Lucia Annunziata il commissario straordinario Domenico Arcuri ha dichiarato che si riusciranno a vaccinare 6 milioni di persone entro il primo trimestre del 2021 e che se l’EMA autorizzerà presto anche AstraZeneca e Johnson&Johnson si vaccineranno tutti entro la fine del 2021. Stando al report sulla somministrazione pubblicato dal Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, aggiornato alle 11 di ieri mattina, nel nostro Paese sono state consegnate complessivamente 918.450 dosi e ne sono state somministrate 589.798, il 64,2% del totale. La Campania è la Regione italiana che ha somministrato il maggior numero di dosi di vaccino consegnate: 60.001 su 67.020, pari all’89,5% del totale. Il Veneto é all’ 81,8%, la Toscana al 79,9% e l’Umbria al 79,6% mentre altre 8 tra regioni e province autonome si attestano attorno al 70% e in alcuni casi lo superano (la Sicilia al 74,5%, la provincia di Trento al 72,3%, la Valle d’Aosta al 72,2%, il Lazio al 71,3%, l’Emilia Romagna e la Puglia al 70,2%, le Marche al 69,7%, la Sardegna al 69,3%). A non raggiungere il 40% la Calabria, al 39,3%, la Lombardia al 38% e la provincia di Bolzano, al 34,8%. Oggi, stando agli accordi con Pfizer, dovrebbe arrivare in Italia la terza tranche del vaccino con altre 470mila dosi in una settimana che verranno consegnate nei 294 punti di somministrazione indicati dalle regioni direttamente dalla casa farmaceutica.
IL MESSAGGIO DI PAPA FRANCESCO
Anche Papa Francesco, in un’intervista rilasciata a Mediaset andata in onda in esclusiva mondiali ieri sera, ha detto di credere “che eticamente tutti debbano prendere il vaccino, è un’opzione etica, perché tu ti giochi la salute, la vita, ma ti giochi anche la vita di altri”. Il Pontefice ha annunciato che di essersi prenotato per farlo in Vaticano la settimana prossima.
Il Santo Padre, nel corso della medesima intervista, ha detto che “da una tragedia non si esce mai uguali a se stessi. O se ne esce migliori, oppure peggiori. Dal Covid dobbiamo avere la forza per uscire migliori”. E ha aggiunto che “una classe dirigente, tutta, che in un momento così drammatico, non riesce a stare unita e dare risposte, non è una classe dirigente. Chi usa l’IO invece del NOI oggi non è all’altezza del proprio compito”.
LA SITUAZIONE NEL MONDO
Nel mondo si va verso i due milioni di decessi Covid dall’inizio della pandemia. Nel Regno Unito nelle ultime ventiquattro ore sono stati registrati 563 decessi legati al Coronavirus e 54.940 nuovi contagi; in Germania 17mila nuovi casi.
IL BOLLETTINO DEL 10 GENNAIO
Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 18.627 (19.978 sabato) nuovi casi a fronte di 139.759 (172.119 sabato) tamponi. I decessi erano 361 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 78.755. 23.427 (+167) ricoverati con sintomi e 2.615 (+22) in terapia intensiva.
Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 88.813 in Veneto, 78.785 nel Lazio, 75.388 in Campania, 59.908 in Emilia Romagna, 57.798 in Lombardia, 55.279 in Puglia, 41.506 in Sicilia, 17.227 in Sardegna, 15.342 in Piemonte, 15.246 nelle Marche, 12.885 in Friuli Venezia Giulia, 11.660 a Bolzano, 11.541 in Abruzzo, 9.612 in Calabria, 9.101 in Toscana, 6.637 in Basilicata, 5.226 in Liguria, 4.304 in Umbria, 1.998 a Trento, 1.246 in Molise, 430 in Valle d’Aosta.