Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, sabato 12 settembre andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggiornamenti della giornata.
Il bollettino dell’11 settembre 2020 parla di 1.616 nuovi casi, 2.024 ricoverati, 175 quelli in terapia intensiva; 10 decessi.
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, le persone positive nelle Regioni erano: 8.591 in Lombardia, 3.730 in Emilia Romagna, 1.960 in Piemonte, 4.476 nel Lazio, 2.964 in Veneto, 994 in Liguria, 466 nelle Marche, 1.706 in Sicilia, 541 in Abruzzo, 255 a Bolzano, 562 in Friuli Venezia Giulia, 1.546 in Puglia, 370 in Calabria, 422 a Trento, 2.312 in Toscana, 3.865 in Campania, 1.337 in Sardegna, 395 in Umbria, 88 in Molise, 154 in Basilicata, 33 in Valle d’Aosta
Il monitoraggio dell’ISS relativo al periodo dal 24 agosto al 6 settembre parla di 27.89 casiper 100 mila abitanti. La maggior parte dei casi di Covid-19 continua ad essere contratta sul territorio nazionale, e soltanto il 15% arriva dall’estero. Complessivamente sono 2.280 i focolai attivi nel nostro Paese, di cui 691 nuovi. L’età media dei contagiati è di circa 35 anni. Nel periodo 20 agosto – 2 settembre l’indice di trasmissione nazionale è risultato pari a 1.14 (95%CI:0.71 – 1.53). Nel dettaglio, le regioni che superano la soglia Rt di 1 sono cinque: Sardegna (1,41), Puglia (1,21), Liguria (1.13) e Friuli e Abruzzo entrambe con 1.02. Il più alto è nella provincia autonoma di Trento: 1.58. Il valore più basso è registrato in Molise (0.27), segue il Lazio con 0,52.
Il Professor Alberto Zangrillo, Primario dell’Ospedale San Raffaele di Milano, ha sottolineato come la carica virale del tampone naso-faringeo di Silvio Berlusconi era talmente elevata che a marzo-aprile lo avrebbe ucciso. Gli hafatto eco il Professor Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, che su Facebook scrive: “Rispetto a maggio, dove si era registrata una importante riduzione della carica virale, adesso con tanta circolazione del virus potrebbe esserci stato un rialzo. La sensazione però la danno i numeri, ed è evidente che oggi la letalità è molto diversa da quella di marzo-aprile. Quindi se non è la carica virale, allora è evidente che ci sono altre situazioni che intervengono, tra cui indubbiamente la nostra capacità di intercettare più rapidamente i pazienti e di curarli meglio. Siamo più bravi e il sistema sanitario è attrezzato meglio (dove le regioni sono state in grado di organizzarlo). Oggi quello che è cambiato non è soltanto una maggior bravura dei medici nel curare queste infezioni. E’ anche cambiata la consapevolezza dei cittadini di fronte alla malattia, sono loro che riconoscono alcuni sintomi e avvertono i medici. Altrimenti non saremmo mai arrivati a questa drastica riduzione della letalità: oggi siamo al di sotto dell’1%”.
Alle 18 il Ministero della Salute ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi, ricoverati, con particolare attenzione a quelli che sono in terapia intensiva o sub-intensiva).
Il bollettino del 12 settembre 2020 parla di 1.501 nuovi casi, 1.951 ricoverati, 182 quelli in terapia intensiva e 35.370 in isoamento domiciliare; 6 decessi.
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