Attualità

Coronavirus in Italia, bollettino del giorno 2 settembre 2020: + 1.326 nuovi casi

Il bollettino del 2 settembre 2020 parla di 1.326 nuovi casi,1.437 ricoverati, 109 quelli in terapia intensiva, 6 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, mercoledì 2 settembre andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggiornamenti della giornata.

DATI COVID-19 IN ITALIA IL 1° SETTEMBRE

Secondo il Ministero della Salute i nuovi casi erano 978 e 8 decessi. 1.380 le persone ricoverate, 107 quelle in terapia intensiva, 25267 persone i isolamento domiciliare.

I NUMERI REGIONE PER REGIONE

Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, le persone positive nelle Regioni erano: 7.082 in Lombardia, 3.061 in Emilia Romagna, 1.464 in Piemonte, 3.285 nel Lazio, 2.460 in Veneto, 560 in Liguria, 309 nelle Marche, 1.152 in Sicilia, 406 in Abruzzo, 201 a Bolzano, 377 in Friuli Venezia Giulia, 860 in Puglia, 266 in Calabria, 92 a Trento, 1.581 in Toscana, 2.292 in Campania, 837 in Sardegna, 278 in Umbria, 73 in Molise, 88 in Basilicata, 30 in Valle d’Aosta.

BASSETTI: “INUTILE TESTARE 300MILA PERSONE AL GIORNO”

Scrive su Facebook il Professor Matteo Bassetti: “Su proposta di alcuni microbiologi, ci sarebbe al vaglio del Comitato Tecnico Scientifico di aumentare il numero di tamponi dagli attuali 75/100.000 a 300.000. Nel documento del 24 agosto (https://www.cdc.gov/coronavirus/2019-ncov/hcp/testing-overview.html) il Center for Disease Control di Atlanta (CDC) , il più prestigioso e scientifico ente al mondo per il controllo delle malattie infettive, chiarisce che il tampone non andrebbe fatto agli asintomatici né ai contatti di casi certi. Al ritmo di 300mila al giorno, in 6 mesi avremmo testato l’intera popolazione italiana. Non serve, sia perché l’esito potrebbe mutare nell’arco di pochi giorni o ore, in caso di contatto con un infetto, sia perché ci pone di fronte a un dilemma: se fossimo tutti positivi, anche gli asintomatici, dovremmo chiudere tutto? Se avessimo il 3-4% della popolazione italiana positiva cosa faremmo? Non ha senso: con questo virus si deve convivere, non esserne terrorizzati. Il modello di Vo’ Euganeo non è estendibile all’intero Paese. In quel caso si è isolato e testato un paese di 3 mila anime, meno di coloro che lavorano all’ospedale San Martino di Genova. L’Italia non è Vo’. Senza contare le ricadute in termini di costi immediati per eseguire i tamponi e di lungo periodo su un’economia già in ginocchio. E’ importante avere a disposizione la possibilità e le risorse per arrivare a fare molti tamponi per le attività di screening, ma non ha senso prevedere di testare tutti”.

I DATI COVID DEL 2 SETTEMBRE

Alle 18 il Ministero della Salute ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi, ricoverati, con particolare attenzione a quelli che sono in terapia intensiva o sub-intensiva).

Secondo il Ministero della Salute i nuovi casi erano 1326 e 6 decessi. 1.437 le persone ricoverate, 109 quelle in terapia intensiva, 26271 persone i isolamento domiciliare

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Pubblicato da
Marina Denegri

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