Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, lunedì 21 settembre andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggiornamenti della giornata.
Il bollettino del 20 settembre 2020 parlava di 1.587 nuovi casi, 2.365 ricoverati, 222 quelli in terapia intensiva; 15 decessi.
Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, le persone positive nelle Regioni erano: 9.007 in Lombardia, 5.689 nel Lazio, 4.529 in Emilia Romagna, 4.675 in Campania, 2.956 in Toscana, 2.326 in Piemonte, 3.093 in Veneto, 2.316 in Sicilia, 2.128 in Puglia, 1.665 in Sardegna, 1.461 in Liguria, 679 in Abruzzo, 686 in Friuli Venezia Giulia, 642 nelle Marche, 485 in Umbria, 461 in Calabria, 422 a Bolzano, 166 in Basilicata, 557 a Trento, 104 in Molise, 51 in Valle d’Aosta.
Giuseppe Ippolito, direttore scientifico dell’Istituto per le malattie infettive Lazzaro Spallanzani di Roma e componente del Comitato tecnico scientifico,ha dichiarato al Corriere della sera che é troppo presto per valutare l’effetto del ritorno a scuola. È stata aperta da pochi giorni e neanche in tutte le regioni. Piuttosto, preoccupano ancora i vacanzieri, specialmente quelli tornati da aree a rischio. Gli spostamenti per attività ludiche e ricreative non sono ancora finiti, anche se molto ridotti. Bisognerà aspettare qualche settimana. Ma questo non significa che con la fine delle vacanze e il rientro in città, il rischio automaticamente diminuisca soprattutto se si viene meno all’impegno civico e sociale di mantenere vivo il rispetto delle misure di distanziamento e l’utilizzo scrupoloso delle mascherine evitando assembramenti urbani.
Il direttore aggiunto dell’Oms, Ranieri Guerra, ha dichiarati che non vanno sottovalutati i rischi che si avranno con la riapertura delle scuole e con l’ulteriore liberalizzazione degli spettacoli, in particolare quelli sportivi. Siamo di fronte a un aumento, anche se blando e controllato, della casistica dei positivi, dei malati gravi e dei ricoveri in terapia intensiva, anche se non siamo ancora ai livelli di Spagna e Francia. Ciò vuol dire che l’Italia ha reagito con maggiore fermezza rispetto a tutti gli altri Paesi.
Alle 18 il Ministero della Salute ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi, ricoverati, con particolare attenzione a quelli che sono in terapia intensiva o sub-intensiva).
Il bollettino del 21 settembre 2020 parlava di 1.350 nuovi casi, 2.475 ricoverati, 232 quelli in terapia intensiva; 17 decessi.
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