Coronavirus in Italia, bollettino del giorno 22 novembre 2020: +28.337 nuovi casi

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Il bollettino del 22 novembre 2020 parlava di 28.337 nuovi casi. 38.080 ricoverati, 3.801 quelli in terapia intensiva; 562 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, domenica 22 novembre andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggiornamenti della giornata.

DATI COVID-19 IN ITALIA IL 21 NOVEMBRE

Il bollettino del 21 novembre 2020 parlava di 34.767 nuovi casi su 237.225 tamponi. 34.063 ricoverati (aumento i 106 unità), 3.758 quelli in terapia intensiva (in aumento di 10); 692 decessi. in calo il rapporto positivi/tamponi: dal 16% di venerdì a 14,65%.

I NUMERI REGIONE PER REGIONE

Secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, le persone positive nelle Regioni erano: 162.685 in Lombardia, 79.876 nel Lazio, 65.080 in Emilia Romagna, 101.135 in Campania, 53.140 in Toscana, 76.092 in Piemonte, 70.747 in Veneto, 36.241 in Sicilia, 30.420 in Puglia, 11.914 in Sardegna, 15.873 in Liguria, 15.597 in Abruzzo, 12.757 in Friuli Venezia Giulia, 15.122 nelle Marche, 11.423 in Umbria, 9.788 in Calabria, 11.675 a Bolzano, 5.170 in Basilicata, 2.702 a Trento, 2.308 in Molise, 2.001 in Valle d’Aosta.

L’Anaao-Assomed ha lanciato l’allarme per i posti letto nei reparti ospedalieri internistici -Pneumologia, Medicina interna e Malattie infettive- e dichiarato sature  ben 19 Regioni. A preoccupare sono la Val d’Aosta, satura al 229%, il Piemonte al 191%, la Lombardia al 129%, la Liguria al 118%, il Lazio al 91%, la Campania all’87%. Le uniche due Regioni sotto la soglia criticità sono il Friuli Venezia Giulia e il Molise, con una saturazione di posti letto al 34%.

VACCINO: DISTRIBUZIONE E DURATA DELL’IMMUNITA’

Il Ministro della Salute Roberto Speranza, intervenutoal congresso della Federazione ordini farmacisti italiani, ha annunciato che a gennaio partirà una campagna di vaccinazione anti-Covid senza precedenti e che richiederà un impegno straordinario di tutte le energie in campo. Nicola Magrini, direttore generale dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco,  é sceso nei dettagli, spiegando che si partirà con quantitativi limitati e si procederà gradualmente. Si inizierà con le categorie a rischio: personale sanitario, persone a contatto con il pubblico, forze dell’Ordine, personale delle Rsa, categorie più fragili e poi gli anziani over 75.

Sul proprio profilo Facebook, Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malatti Infettive del Policlinico San Martino di Genova é stato categorico: non bisogna perdere tempo. “Organizzare la rete di chi li farà allargando il più possibile oltre che ai dipartimenti di prevenzione e ai Medici, a farmacie, esercito, pubbliche assistenze, donatori di sangue e chiunque sia in grado di garantire la vaccinazione a tutti quelli che lo vorranno nel più breve tempo possibile. Bisogna anche spiegare bene a tutti l’importanza delle vaccinazioni senza nascondere nulla: una comunicazione volta a mettere in luce benefici e rischi. Solo con la piena consapevolezza da parte di tutti dell’importanza di questi farmaci si potrà raggiungere una elevatissima copertura”. D’obbligo chiedersi quanto resterà l’immunità al Coronavirus acquisita con il vaccino. Sul punto é intervenuto Fabrizio Pregliasco, virologo dell’università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Galeazzi di Milano, parlandi 8 mesi, che potrebbero essere estesi a 10, 12 mesi.

IN PROVINCIA DELL’AQUILA TEST ANTIGENICI COME IN ALTO ADIGE

Il Presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio ha annunciato che la provincia dell’Aquila sarà sottoposta al test antigenico rapido massivo seguendo il modello in corso a Bolzano: da qualche giorno le rispettive aziende sanitarie si stanno già scambiando informazioni e modelli organizzativi. Il Governatore ha aggiunto di aver chiesto al Ministro Speranza di accompagnare questo test su larga scala ottenendo il necessario sostegno istituzionale e di essere già in contatto con il Commissario Arcuri, che ha assicurato piena collaborazione, per i necessari approvvigionamenti- Già da lunedì mattina la Asl, con il supporto dell’Agenzia Sanitaria Regionale, passerà alla fase organizzativa, con l’obiettivo di mettere in campo tutte le energie disponibili per completare il piano in pochi giorni.

CHE NATALE SARA?

Si avvicinano le festività natalizie e l’Italia é ancora nella morsa delle restruzioni più severe. Ci si chiede cosa sarà concesso per il giorno di Natale. Il Premier Giuseppe Conte ha parlato di un 25 dicembre sobrio, senza baci e abbracci ma con qualche apertura in più. Sandra Zampa, sottosegretaria al Ministero della Salute, intervenuta a “Otto e mezzo”, la trasmissione condotta su La7 da Lilli Gruber ha spiegato che più si allarga la cerchia di persone che non si frequenta abitualmente, maggiore è il rischio di contagio. Quindi verrà chiesto a tutti verrà chiesto di limitare il più possibile le persone che si riuniscono. Se i dati lo consentiranno, ci sarà una apertura dei confini interregionali. A Capodanno, invece, non ci saranno deroghe per feste e ritrovi in piazza perché non si può rischiare una terza ondata. C’é poi chi, come il Governatore della Liguria Giovanni Toti auspica un Natale e un Capodanno non triste e cupo come lo dipingono alcuni, ma gioioso, con i suoi riti religiosi e civili e con i negozi aperti perché c’é da dar fiato all’economia, fermo restando il divieto di veglioni e feste in piazza.

SITUAZIONE NEL MONDO

Nelle ultime ventiquattro ore in Francia si sono registrati 15.989 nuovi casi e 276 decessi mentre nel Regno Unito i nuovi contagi sono stati 19.875 e i morti 341. In Spagna il Ministro della Salute ha annunciato che la vaccinazione contro il Covid-19 comincerà a gennaio e non sarà obbligatoria perché si vuole puntare sulla consapevolezza e sul senso di responsabilità dei cittadino

I DATI COVID DEL 22 NOVEMBRE

Alle 17 circa la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi).

Il bollettino del 22 novembre 2020 parlava di 28.337 nuovi casi su 237.225 tamponi. 38.080 ricoverati, 3.801 quelli in terapia intensiva; 562 decessi.