Il bollettino del 7 giugno 2020 ci parla di 270 nuovi casi e di una decrescita di 615 ricoverati, 6 in terapia intensiva; 53 morti
Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, domenica 7 giugno 2020, andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile, che saranno preceduti a tutti gli aggiornamenti della giornata.
DATI COVID-19 IN ITALIA IL 6 GIUGNO
Nel giorno in cui sono state annunciato l’allentamento delle misure restrittive, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di di 234.801, con un incremento rispetto a venerdì di 270 nuovi casi. Il numero totale di positivi era di 35.877, con una decrescita di 1.099 assistiti. Tra i positivi, 293 erano in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 23 pazienti. 5.002 persone erano ricoverate con sintomi, con un decremento di 299 pazienti. 30.582 persone, pari all’85% degli attualmente positivi, erano in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. I deceduti sono stati 72 e hanno portato il totale a 33.846. Il numero complessivo dei dimessi e guariti é salito invece a 165.078, con un incremento di 1.297 persone.
STATISTICHE PER REGIONE
Nel dettaglio, i casi positivi erano 19.499 in Lombardia, 4.167 in Piemonte, 2.416 in Emilia-Romagna, 1.164 in Veneto, 785 in Toscana, 245 in Liguria, 2.697 nel Lazio, 1.195 nelle Marche, 738 in Campania, 758 in Puglia, 104 nella Provincia autonoma di Trento, 866 in Sicilia, 161 in Friuli Venezia Giulia, 653 in Abruzzo, 100 nella Provincia autonoma di Bolzano, 28 in Umbria, 60 in Sardegna, 12 in Valle d’Aosta, 91 in Calabria, 121 in Molise e 17 in Basilicata.
NESSUN DECESSO IN OTTO REGIONI
In cinque regioni non si è registrato alcun nuovo caso: Campania, Umbria, Calabria, Molise e Basilicata. In otto regioni non si sono avuti decessi: Trentino Alto Adige, Sicilia, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Sardegna, Calabria, Molise e Basilicata.
ISS : NON CI SONO SITUAZIONI CRITICHE
L’Istituto superiore di Sanità nel suo ultimo “monitoraggio della Fase 2” ha dichiarato che non ci sono situazioni critiche su tutto il territorio nazionale. Al momento non desterebbe, qindi, preoccupazione nemmeno la Lombardia, la Regione più colpita e dove i era verificato anche il primo caso. Nella settimana del 25-31 maggio, l’Rt si è alzato passando dallo 0,75 allo 0,91 ma , come spiega l’ISS, sotto la sogia critica dell’1. Ecco le conclusioni del report:
e misure di lock-down in Italia hanno effettivamente permesso un controllo dell’infezione da SARS-CoV-2 sul territorio nazionale pur in un contesto di persistente trasmissione diffusa del virus con incidenza molto diversa nelle 21 Regioni/PPAA. La situazione descritta in questo report, relativa prevalentemente alla prima fase di transizione, è complessivamente positiva.
- Permangono segnali di trasmissione con focolai nuovi segnalati che descrivono una situazione epidemiologicamente fluida in molte Regioni italiane. Questo richiede il rispetto rigoroso delle misure necessarie a ridurre il rischio di trasmissione quali l’igiene individuale e il distanziamento fisico.
- È necessario mantenere elevata la resilienza dei servizi territoriali per continuare a favorire la consapevolezza e la compliance della popolazione, realizzare la ricerca attiva ed accertamento diagnostico di potenziali casi, l’isolamento dei casi confermati, la quarantena dei loro contatti stretti. Queste azioni sono fondamentali per controllare la trasmissione ed eventualmente identificare rapidamente e fronteggiare recrudescenze epidemiche.
PROFESSOR CAUDA: VIRUS IN ESAURIMENTO
Roberto Cauda, direttore dell’Unità di malattie infettive del “Gemelli” di Roma, ai microfoni di Sky TG 24, ha dichiarato che i numeri confermano che l’epidemia si sta esaurendo, anche se bisogna stare molto attenti: basta, infatti, un minimo calo di attenzione per ritrovarci con nuovi focolai. Nelle ultime dettimane si registranonetta diminuzione dei casi gravi,ì meno i ricoverati con sintomi e con sintomi molto più lievi. Secondo Cauda le aperture del 4 e del 18 maggio non hanno alimentato alcun ritorno di fiamma che si poteva temere: ora, nelle prossime settimane, si dovrà vedere cosa dirà la curva dei contagi dopo l’allentamento delle misure sugli spostamenti adottate dal 3 giugno.
I DATI COVID DEL 7 GIUGNO
Alle 18 la Protezione civile ci aha aggiornato nuovamente su quelli che sono stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi, ricoverati, con particolare attenzione a quelli che sono in terapia intensiva o sub-intensiva).
Nell’ambito del monitoraggio sanitario relativo alla diffusione del Coronavirus sul nostro territorio, a oggi, 7 giugno, il totale delle persone che hanno contratto il virus è di 234.998, con un incremento rispetto a ieri di 197 nuovi casi. Il numero totale di attualmente positivi è di 35.262, con una decrescita di 615 assistiti rispetto a ieri. Tra gli attualmente positivi, 287 sono in cura presso le terapie intensive, con una decrescita di 6 pazienti rispetto a ieri. 4.864 persone sono ricoverate con sintomi, con un decremento di 138 pazienti rispetto a ieri. 30.111 persone, pari all’85% degli attualmente positivi, sono in isolamento senza sintomi o con sintomi lievi. Rispetto a ieri i deceduti sono 53 e portano il totale a 33.899. Il numero complessivo dei dimessi e guariti sale invece a 165.837, con un incremento di 759 persone rispetto a ieri.
Nel dettaglio, i casi attualmente positivi sono 19.420 in Lombardia, 3.962 in Piemonte, 2.328 in Emilia-Romagna, 1.085 in Veneto, 750 in Toscana, 243 in Liguria, 2.690 nel Lazio, 1.159 nelle Marche, 725 in Campania, 733 in Puglia, 82 nella Provincia autonoma di Trento, 862 in Sicilia, 151 in Friuli Venezia Giulia, 653 in Abruzzo, 97 nella Provincia autonoma di Bolzano, 29 in Umbria, 59 in Sardegna, 9 in Valle d’Aosta, 91 in Calabria, 120 in Molise e 14 in Basilicata.