Aggiornamenti in Italia su contagi del 18 dicembre 2020: il bollettino parlava di 16.308 nuovi casi positivi al Covid-19 e 553 decessi
Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, venerdì 18 dicembre 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci ha aggiornato nuovamente su quelli che sono stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi.
Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 16.308 (17.992 venerdì) nuovi casi a fronte di 176.185 (179.800 di venerdì). I rapporto positivi/tamponi era del 9,2%. I decessi erano 553 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 68.447. Gli attualmente positivi erano 627.798, di cui 25.634 (-405) ricoverati con sintomi e 2.784 (-35) in terapia intensiva.
DPCM DI NATALE
Nella serata di ieri il Premier Giuseppe Conte ha in conferenza stampa da Palazzo Chigi. Il nuovo provvedimento rimarrà in vigore fino al 6 gennaio e introduce ulteriori misure restrittive rispetto a quelle entrate in vigore con il decreto legge del 2 dicembre e con il Dpcm del 3 dicembre, validi entrambi fino al 15 di gennaio. L’intero territorio nazionale sarà zona rossa per un totale di 10 giorni: dal 24 al 27 dicembre, dal 31 dicembre al 3 gennaio, il 5 e il 6 (l’Epifania). Sarà, invece, zona arancione: il 28, 29 e 30 dicembre e il 4 gennaio. Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute.
Sono prevista alcune deroghe a tale ferree regole. Due non conviventi che potranno fare visita a figli, genitori o nonni, fermandosi, ad esempio, per la cena della vigilia o per il pranzo di Natale. Quindi, fermo restando il divieto di spostamento tra le Regioni, sarà consentito sia nelle giornate “rosse” che in quelle “arancioni” a massimo due non conviventi di effettuare visite nelle abitazioni private, con autocertificazione. Dalla deroga non sono conteggiati gli under 14, i cui spostamenti saranno quindi consentiti.
In questi giorni ci si potrà spostare esclusivamente all’interno del proprio Comune senza giustificarne il motivo. Per venire incontro a comuni fino a 5000 abitanti fino a 30 km ma non nei capoluoghi di provincia. Rimangono chiusi bar e ristoranti tranne che per asporto e consegne a domicilio. I negozi saranno aperti fino alle 21.
Nei giorni da zona rossa saranno chiusi i centri estetici, bar e ristoranti. Saranno invece aperti supermercati, negozi di alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri. Fino alle 22 sono possibili le funzioni religiose. Nei giorni natalizi da zona rossa sarà consentito fare attività motoria nei pressi della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione e sportiva all’aperto in forma individuale
Rispetto alla zona rossa, in zona arancione sono aperti i negozi ed è sempre consentito lo spostamento all’interno del proprio Comune di residenza. Nel decreto non è previsto alcun anticipo del coprifuoco, rispetto a quello stabilito finora alle ore 22 dall’ultimo dpcm.
REPORT SETTIMANALE DELL’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITA’
Il Direttore generale Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, ha dichiarato che il report settimanale dell’Istituto Superiore della Sanità ha evidenziato che in Italia per la prima volta dopo diverse settimane é tornato a salire l’Rt e si é fissato intorno a 0,86. In alcune regioni come Lazio, Lombardia, Veneto addirittura ha superato l’1. L’incidenza di Covid-19 tende leggermente a scendere ma è ancora molto elevata, intorno a 375 per 100mila abitanti. Complessivamente, il numero di persone ricoverate in terapia intensiva è in diminuzione da 3.345 (08 dicembre) a 3.003 (15 dicembre). Anche il numero di persone ricoverate nei reparti ordinari è diminuito passando da 30.081 (8 dicembre) a 27.342 (15 dicembre).
Alla luce dei nuovi dati, a partire da domenica l’Abruzzo sarà l’unica regione d’Italia a rimanere in zona arancione perché il Ministro Speranza firmerà nuove ordinanze solo per le Regioni con scadenza fissata a domenica.
VACCINAZIONE DAL 27 DICEMBRE
Il 21 dicembre EMA Ema, l’agenzia europea delle medicine, si riunirà per approvare il vaccino di Pfizer. Come annunciato dal Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, e confermato attraverso i social dal Ministro della Salute Roberto Speranza, domenica 27 dicembre in Europa sarà “vaccine day”, ossia un giorno simbolico in cui i cittadini d’Europa cominceranno a vaccinarsi tutti nello stesso momento. Si partirà dal personale sanitario e sociosanitario per proseguire con il personale e gli ospiti nelle Rsa. Tutti gli italiani che vorranno sottoporsi al vaccino anti-Covid potranno farlo entro l’estate o, al più tardi, l’autunno del 2021. Ema, poi, si riunirà il 6 gennaio per approvare il vaccino di Moderna e, in questo caso, la distribuzione sarà immediata.
SITUAZIONE NEL MONDO
Nel mondo si sono raggiunte la soglia dei quasi 75 milioni di contagi e quella di 1,6 milioni di morti per Covid. Nelle ultime ventiquattro ore in Francia si é oltrepassato il tetto delle 60.000 vittime del Covid-19 dall’inizio della pandemia; i nuovi casi da ieri erano15.674 e il tasso di positivita’ dei tamponi era sceso per la prima volta nella seconda ondata al di sotto del 6% (5,9).
IL BOLLETTINO DEL 18 DICEMBRE
Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 17.992 (18.236 giovedì) nuovi casi a fronte di 179.800 (giovedì 185.320). I rapporto positivi/tamponi era del 10%. I decessi erano 674 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 67.720. Gli attualmente positivi erano 627.798, di cui 25.679 (-658) ricoverati con sintomi e 2.819 (-36) in terapia intensiva.
Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 68.210 in Lombardia, 77.159 nel Lazio, 62.326 in Emilia Romagna, 84.697 in Campania, 13.519 in Toscana, 41.300 in Piemonte, 98.014 in Veneto, 33.865 in Sicilia, 52.834 in Puglia, 15.617 in Sardegna, 7.466 in Liguria, 13.175 in Abruzzo, 13.751 in Friuli Venezia Giulia, 10.542 nelle Marche, 3.945 in Umbria, 8.503 in Calabria, 10.743 a Bolzano, 6.037 in Basilicata, 2.860 a Trento, 2.735 in Molise, 500 in Valle d’Aosta.