Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, sabato 2 gennaio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile. Alle 17 la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi. Nell’attesa vediamo cosa é successo nelle ultime ore.
Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 11.831 (22.211 venerdì) nuovi casi a fronte di 67.174 (158.524 venerdì) tamponi. Il tasso di positività era del 17,6%. I decessi erano 363 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 74.985. 25.517 (+142) ricoverati con sintomi e 2.569 (-16) in terapia intensiva.
Intervenuto ai microfoni di TGCom24, il Viceministro della Salute, Pierpaolo Sileri, ha detto che ci aspettano altri mesi duri e che dobbiamo abituarci all’idea che ci possa essere una ripresa dei contagi. Con l’arrivo del vaccino Pfizer abbiamo iniziato una nuova fase ma dobbiamo attendere l’approvazione degli altri vaccini, non solo quello di Moderna, per poterne uscire.
La BioNtech, che insieme a Pfizer ha realizzato il vaccino in via di somministrazione, ha lanciato un grido di allarme: non essendo ancora stati approvati altri vaccini, non é possibile da soli coprire il fabbisogno
Intanto, stando a quanto contenuto nel report del Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, Domenico Arcuri, sono 35.850 le persone già vaccinate contro il Covid in Italia: 20.458 donne e 15.392 uomini.
“Le parole del Nostro Presidente sono state molto forti: Vaccinarsi è un dovere. Come medico e ricercatore lo ringrazio per avere preso questa posizione che la scienza aspettava. Grazie Presidente. Grazie davvero”. Così scrive sui social Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova in riferimento al discordo di fine anno del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Ancora per oggi e domani l’intero territorio nazionale sarà in zona rossa. Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute e con autocertificazione. Sono prevista alcune deroghe a tale ferree regole. Due non conviventi che potranno fare visita a figli, genitori o nonni. Quindi, fermo restando il divieto di spostamento tra le Regioni, é consentito a massimo due non conviventi di effettuare visite nelle abitazioni private, con autocertificazione. Dalla deroga non sono conteggiati gli under 14, i cui spostamenti saranno quindi consentiti. Chiusi i centri estetici, bar e ristoranti.
Aperti invece supermercati, negozi di alimentari, di prima necessità, farmacie e parafarmacie, parrucchieri e barbieri. Fino alle 22 sono possibili le funzioni religiose. É consentito fare attività motoria nei pressi della propria abitazione purché nel rispetto della distanza di almeno un metro e con l’obbligo di utilizzo di dispositivi di protezione e sportiva all’aperto in forma individuale. Il giorno 4 si tornerà in zona arancione per un solo giorno, dopodiché il 5 e il 6 gennaio sarà zona rossa per tutti.
Dal 7 gennaio le Regioni saranno nuovamente assegnate a fasce, che il Governo determinerà la settimana prossima dopo le verifiche degli esperti sull’andamento del contagio.
Nei giorni scorsi le Regioni avevano scritto ai Ministri Francesco Boccia e Roberto Speranza per chiedere di rimandare la riapertura degli impianti sciistici dal 7 al 18 gennaio. Il Presidente della Conferenza Stato-Regioni Stefano Bonaccini, ha spiegato che sono state soprattutto le regioni alpine a dire che non erano pronte per il 7 gennaio a ripartire. Si é così, pensato che il 18 gennaio potesse essere una data congrua.
Nel mondo quasi 83,5 milioni di contagi e oltre 1,8 milioni i morti accertati. Solo che nelle ultime ventiquattro ore sono stati registrati 53.285 nuovi casi e altri 613 morti. Nuovo picco di contagi nel Regno Unito alle prese con la diffusione della nuova variante di Covid-19: per il quarto giorno consecutivo si é superata la soglia delle 50mila unità. In Germania, dove si sta pensando di prolungare il lockdown fino alla fine di gennaio, si sono registrati quasi 23mila nuovi contagi e 553 decessi.
Nelle ultime ventiquattro ore, in Italia, si registravano 22.211 (23.477 giovedì) nuovi casi a fronte di 158.524 (186.004 giovedì) tamponi. Il tasso di positività era del 14,1%. I decessi erano 462 e hanno portato il totale delle vittime da inizio epidemia a 74.621. 22.822 (-329) ricoverati con sintomi e 2.554 (-4) in terapia intensiva.
Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 92.582 in Veneto, 78.328 in Campania, 76.361 nel Lazio, 56.787 in Emilia Romagna, 55.312 in Lombardia, 53.913 in Puglia, 34.347 in Sicilia, 26.529 in Piemonte, 16.679 in Sardegna, 11.753 in Friuli Venezia Giulia, 11.739 nelle Marche, 11.373 in Abruzzo, 10.793 a Bolzano, 9.836 in Toscana, 8.863 in Calabria, 6.141 in Basilicata, 5.597 in Liguria, 3.804 in Umbria, 1.912 in Molise, 1.723 a Trento, 408 in Valle d’Aosta.
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