Coronavirus in Italia, aggiornamenti e news del 4 dicembre 2020: +24-009 nuovi casi

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coronavirus venerdì

Il bollettino del 4 dicembre 2020 parlava di 24.009 nuovi casi. 31.200 ricoverati, 3.567  in terapia intensiva; 814 decessi

Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, venerdì 4 dicembre andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile.

Alle 17 circa la Protezione Civile ci aggiornerà nuovamente su quelli che saranno stati i dati giornalieri in Italia, relativi a guariti, positivi (in isolamento domiciliare con o senza sintomi), decessi e rapporto tra positivi e tamponi. Nell’attesa vediamo cosa é successo nelle ultime ore.

Nelle ultime ventiquattrore i nuovi casi erano 24.009  (ieri 23.225) a fronte di 212.741 (-13.988 rispetto a ieri); il rapporto positivi/tamponi era salito all’11,3%. I decessi erano 814, per un totale di 58.852 vittime. In calo gli attualmente positivi, 757.702 (-2.280), di cui 31.200 (-572) ricoverati nei reparti ordinari e 3.527 (-30) in terapia intensiva.Il numero dei dimessi o guariti supera quello dei positivi di oltre 110 mila persone. In Lombardia il numero più alto di nuovi positivi (4.533). Seguono il Veneto (3.708) e l’Emilia Romagna (2.143).

IL DPCM DI NATALE

Nella giornata di ieri é stato varati il DPCM di Natale, che sarà in vigore da oggi fino al prossimo 6 gennaio. Confermati il coprifuoco alle 22 a Capodanno prolungato fin alle ore 7 e il divieto di spostamento tra le Regioni, salvo che per comprovate necessità. A Natale, Santo Stefano e Capodanno limitati anche gli spostamenti all’interno degli stessi Comuni. Chi rientra dall’estero dal 21 dicembre al 6 ennaio dovrà sottoporsi alla quarantena. Negozi aperti fino alle 21 mentre per scuole e impianti di sci riapertura il 7 gennaio.

LA CONFERENZA STAMPA DEL PREMIER CONTE

Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha illustrato in conferenza stampa a Palazzo Chigi, le misure contenute nel nuovo Dpcm, premettenso che se affrontassimo il periodo delle feste natalizie con le misure delle aree gialle sarebbe inevitabile un’impennata del contagio. Conte ha detto che si é riportato l’Rt a 0,91, c’è una diminuzuone di accessi ai Pronto Soccorsi e nel giro di due settimane probabilmente tutte le Regioni saranno gialle. Dobbiamo scongiurare il pericolo della terza ondata, che altrimenti potrebbe arrivare già a gennaio. Per questo si é reso necessario prevedere ulteriori restrizioni per il periodo natalizio.

Pertanto, tra il 21 dicembre e il 6 gennaio,saranno vietati gli spostamenti tra le Regioni, anche se in zona gialla, salvo che lo spostamento non sia motivato da comprovate esigenze di lavoro, salute o necessità oppure per rientrare presso la propria residenza, domicilio o abitazione, specificando che per “abitazione” si intende il luogo dove si abita con continuità o periodicità. Questo permetterà il ricongiungimento delle coppie che sono lontane, ma che convivono con una certa frequenza nella medesima abitazione. Inoltre nelle giornate di Natale, Santo Stefano e Capodanno non di potrà uscire nemmeno dal proprio Comune. Gli spostamenti per raggiungere le seconde case saranno vietati durante i giorni di festa.

Il Premier ha dichiatato che non si vuole limitare lo shopping né far venire meno la consuetudine di scambiarsi regali natalizi. Pertanto, dal 4 dicembre al 6 gennaio i negozi potranno restare aperti fino alle ore 21. Nei giorni festivi e pre-festivi nei centri commerciali però saranno aperti solo i negozi alimentari, le farmacie, parafarmacie, sanitari, tabacchi, edicole e vivai.

Conte ha poi parlato dell’extra cashback, che prenderà via l’8 dicembre e che prevede che chi paga con carte e app abbia un rimborso del 10% su tutti gli acquisti effettuati entro il 31 dicembre. Ci sarà un rimborso che potrà arrivare fino a 150 euro.

LA REAZIONE DEI GOVERNATORI

Il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, ha dichiarato di aver chiesto al Premier  Conte di creare un percorso privilegiato per modificare il decreto legge, che, A suo parer e, il decreto che contiene le regole per gli spostamenti durante le feste (in particolare quella che vieta di spostarsi nei Comuni limitrofi nelle giornate del 25 e 26 dicembre e 1° gennaio), introduce una sostanziale e ingiustificata limitazione della vita dei cittadini, che va eliminata.

“Ritengo che le misure prese siano contrarie ai principi che fino a oggi abbiamo usato: collegare il rischio Covid presente in ogni territorio alle regole da applicare. -scrive sui social il Governatore della Regione Liguria, Giovanni Toti- Cioè più il virus circola, più ovviamente bisogna chiudere e ridurre i contatti. Ora invece che il Covid cala in molte zone del Paese, prima tra tutte la Liguria, si decide di chiudere indiscriminatamente. E lo si fa proprio nei giorni in cui, a Natale e Capodanno, gli italiani, che si sono impegnati tanto a rispettare le regole, avrebbero meritato un po’ di fiato: la possibilità di lavorare e di vedere qualche amico e qualche parente. In più lo si fa penalizzando chi vive nelle piccole città, da cui non si potrà uscire neppure per fare due chilometri di strada. Mentre nelle grandi città ovviamente gli spazi di libertà sono ben altri. Altro che “zone bianche”! I ristoranti continueranno a chiudere, come i bar, alle 18. E questo a prescindere dai dati dell’epidemia.Nessuno aveva mai detto di voler aprire nelle zone rosse, o comunque a rischio.-prosegue Toti- Ma nelle zone del Paese dove il virus circola meno, perché non dare un po’ di speranza a cittadini e imprese? O sbagliavamo prima a dividere l’Italia in zone, o sbagliamo ora a considerarla tutta uguale. O meglio, tutta egualmente chiusa. Per finire vorrei capire come verrano risarcite le centinaia di migliaia di lavoratori che da queste misure verrano penalizzate. Si perderanno miliardi di euro. Io resto della mia opinione: a Natale e Capodanno, dove possibile, sarebbe stato giusto dare un po’ di libertà. Di movimento, di impresa, libertà emotiva di incontrare amici e parenti, sempre con prudenza. Libertà di culto, perché, i vescovi signorilmente non hanno detto nulla sull’anticipo della nascita di Gesù Bambino, ma io ancora non ho capito perché dovrei contagiarmi meno uscendo dalla Santa Messa di Natale alle 22 anziché alle 24″.

LA RISPOSTA DI BOCCIA

Il Ministro per gli Affari Reionali, Francesco Boccia, si é detto stupito della polemica delle Regioni che già conoscevano le norme contenute nel Decreto Legge da una settimana, così come erano a conoscenza della necessità di far durare il dpcm più di 30 giorni. Si é pensato esclusivamente alla sicurezza sanitaria, basata sulla limitazione massima di contatti e assembramenti; sicurezza che è stata costruita con il coprifuoco alle 22 e con la limitazione della mobilità. Boccia ha sottolineato che il Governo ha il dovere di evitare la terza ondata.

CAMBIO DI COLORE DELLE REGIONI

C’é attesa per i nuovi cambi di colore per le Regioni. In attesa che l’Istituto Superiore di Sanità produca il report settimanale, sulla base del quale il ministro Speranza adotterà le nuove ordinanze, tutte le Regioni restano fino a sabato nell’attuale zona di rischio. Il Governatore della Toscana Giani ha anticipato che la Toscana da domenica sarà zona arancione. Resta zona rossa l’Abruzzo.

Il Commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri ha dichiarato che il vaccino sarà gratuito per tutti e obbligatorio per nessuno. Il primo vaccino presumibilmente disponibile, quello Pfizer, sarà distribuito sul territorio nazionale direttamente dalla azienda produttrice. Si partirà con 28 milioni di dosi entro marzo ma entro settembre 2021 il vaccino sarà per l’intera popolazione. Anche il Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, ha detto che per raggiungere l’immunità di gregge si dovrebbe vaccinare il 60% della popolazione.

SITUAZIONE NEL MONDO

Nel mondo si raggiunge oltre 64,5 milioni di casi e quasi un milione e mezzo di morti. Negli Usa si é toccato il record di decessi con oltre 2.700 morti in un giorno. In Francia per Covid é morto l’ex presidente Valéry Giscard d’Estaing.

IL BOLLETTINO DEL 3 DICEMBRE

Nelle ultime ore i nuovi casi erano 23.255 contro i 20.709 di mercoledì a fronte di 227.729 tamponi di mercoledì; il rapporto positivi/tamponi era del 10,24%, in leggero aumento rispetto al giorno precedente. qiando era stato del 10%. I decessi erano 993, mai così tanti da inizio pandemia, per un totale di 58.038 vittime. In calo gli attualmente positivi, 846.409, di cui 31.722 (-682) ricoverati nei reparti ordinari e 3.597 (-19) in terapia intensiva. In aumento i guariti: 23.474.

La Lombardia si confermava come la Regione con il maggior numero di nuovi casi (3.751), seguita da Veneto (3.581), Campania (2.295) e Piemonte (2.230). Sopra i mille nuovi contagi anche Emilia Romagna (1.766), Lazio (1.769), Puglia (1.602) e Sicilia (1.294). Nel dettaglio, secondo i dati diffusi dal Ministero della Salute, il numero complessivo dei positivi era di: 118.331 in Lombardia, 102.574 in Campania, 92.879 nel Lazio, 70.603 in Veneto, 70.237 in Emilia Romagna, 70.006 in Piemonte, 41.749 in Puglia, 39.780 in Sicilia, 35.430 in Toscana, 18.949 nelle Marche, 17.828 in Abruzzo, 14.883 in Friuli Venezia Giulia, 14.220 in Sardegna, 11.458 in Liguria, 11.215 a Bolzano, 10.591 in Calabria, 6.762 in Umbria, 6.405 in Basilicata, 2.532 a Trento, 2.432 in Molise, 1.118 in Valle d’Aosta.