Al vaglio l’istituzione di una zona arancione scuro per tuttp il territorio nazionale; taglio delle consegne di vaccini da parte di AstraZeneca
Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, domenica 21 febbraio 2021 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile.
IL BOLLETTINO DEL 21 FEBBRAIO
Nelle ultime ventiquattro ore si sono registrati 13.452 i nuovi casi (ieri 14.931) 232 nuovi decessi sono 232. I ricoveri ordinari sono 17.804 (+79). In terapia intensiva si trovano ancora 2.094 pazienti (+31).
Campania, Emilia Romagna e Molise sono passate in zona arancione, andandosi ad aggiungere a Liguria, Toscana e Abruzzo. Ci sono poi le zone rosse, istituite con ordinanza dai rispettivi Governatori. Sono tali le Province di Pescara e Chieti, la Provincia di Perugia, 6 centri del ternano, 27 Comuni del Molise, tre nel Lazio, quattro della Lombardia e da oggi uno anche in Sardegna. C’é poi la situazione particolare dell’Alto Adige, in lockdown duro fino al 28 febbraio. Questa la situazione attuale dell’Italia, che potrebbe cambiare dal 25 febbraio, data in cui verrà prorogato anche lo stop agli spostamenti tra Regioni. Al vaglio del Governo ci sarebbe l’istituzione della zona arancione scuro ossia di una nuova fascia di rischio estesa a tutta l’Italia, con l’introduzione di restrizioni più rigide e regole valide su tutto il territorio nazionale, per abbassare l’indice RT, che ieri era in media a 0,99. Pare, però, che nella serata di ieri le Regioni abbiano espresso il proprio dissenso.
Il Presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, come scrive lui stesso sui social, ha proposto di: 1. istituire una zona gialla nazionale, che preveda maggiori aperture, come ad esempio sport, palestre e piscine, spettacolo, consentire ai ristoranti di scegliere se aprire a pranzo o a cena, per dare a tutti l’opportunità di lavorare 2. regolamentare i passaggi di colore non solo su base regionale, ma soprattutto provinciale e comunale in modo da isolare le situazioni di rischio e le varianti dove è necessario. 3. anticipare la comunicazione del cambio di zona che non può arrivare a ridosso del passaggio stesso, in modo da consentire ai cittadini di programmare la propria vita. 4. cambiare alcuni parametri di valutazione del rischio (ad esempio dall’Rt sintomi all’Rt ospedalizzazioni, che tiene conto dei letti occupati negli ospedali) e allargare la cabina di regia in cui si decide anche ai Ministeri che valutano il danno economico e sociale delle misure prese.
ASTRA ZENECA TAGLIA DEL 15% LE CONSEGNE DI DOSI DI VACCINO: LE REAZIONI DEI GOVERNATORI
Nella Conferenza delle Regioni prevista prevista per oggi é probabile che si parli anche della situazione dei vaccini, AstraZeneca ha infatti annunciato un taglio del 15% sulle dosi in consegna questa settimana del vaccino 15%. Immediata la reazione di alcuni Governatori. Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, ha definito gravissima la riduzione improvvisa della consegna di vaccini AstraZeneca e sottolineando che, per quanto si stia facendo tutto il possibile, é inevitabile che con questi riardi diventi tutto più difficile. Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia, ha chiesto l’intervento da parte del Premier Draghi. Il Governatore ha dichiarati che lo stillicidio dei tagli alle forniture da parte delle aziende produttrici è molto grave ed é necessario che il presidente Draghi faccia sentire la sua voce in Europa per tutelare gli interessi nazionali e la campagna vaccinale delle regioni. Bisogna garantire stabilità delle forniture, perché i nostri cittadini devono essere messi al corrente dei tempi della programmazione della somministrazione del siero anti Covid.
Intanto sono circa una decina le Regioni dove sono già stati firmati con i sindacati dei medici di famiglia affinché questi ultimi possano effettuare la vaccinazione nel proprio studio o, se non ci sono le condizioni, presso ambienti individuati dalle Asl
GIORNATA NAZIONALE DEI PROFESSIONISTI SANITARI
Ieri nell’anniversario del primo caso riscontrato a Codogno si é celebrata la Codogno, è la Giornata nazionale dei professionisti sanitari, sociosanitari, socioassistenziali e del volontariato. “Investire sul Servizio Sanitario Nazionale è il modo migliore di dire grazie a chi ogni giorno si prende cura di noi”, ha scritto su Facebook il ministro della Salute Roberto Speranza.
Così, invece, l’ex Premier Giuseppe Conte: “In questo primo lunghissimo anno di pandemia l’Italia ha potuto contare sul sacrificio di donne e uomini che hanno combattuto in prima linea contro il Covid. Sono i nostri medici, i nostri infermieri, il personale sanitario e i volontari che ogni giorno hanno lavorato senza risparmiarsi, con coraggio e dedizione, dimostrando un forte spirito di comunità. Hanno salvato tante vite, hanno curato e assistito tanti malati. Alcuni hanno pagato questo impegno con il sacrificio della propria vita. Tutti hanno convissuto con il dolore e hanno combattuto contro la stanchezza. Ma non hanno mai abbassato la guardia né si sono mai sottratti alle responsabilità della loro missione. Questa giornata l’abbiamo dedicata a loro. Perché noi non dimentichiamo. Non potremo mai dimenticare i loro sforzi e i loro sacrifici. Non smetteremo mai di ringraziarli”.
IL BOLLETTINO DEL 20 FEBBRAIO
Nelle ultime ventiquattro ore si sono registrati 14.931 nuovi casi e 251 morti; ieri i nuovi positivi erano stati 15.479 e le vittime sono invece 251, ieri erano state 353. Il tasso di positività è del 4,8%, contro il 5,2% di ieri. 2.063 le persone ricoverate in terapia intensiva (+4), 17.725 i ricoverati (- 106). La Regione con più casi giornalieri è la Lombardia, che si conferma in crescita (+3.019), seguita a distanza da Emilia-Romagna (+1.724), Campania (+1.677), Veneto (+1.244), Toscana (+953) e Lazio (+921).
Nel dettaglio, gli attualmente positivi sono: 70.352 in Campania, 53.365 in Lombardia, 35.446 nel Lazio, 35.133 in Emilia Romagna, 33.084 in Puglia, 29.906 in Sicilia, 21.787 in Veneto, 13.280 in Sardegna, 13.737 in Toscana, 12.483 in Abruzzo, 12.608 in Piemonte, 9.252 in Friuli Venezia Giulia, 8.693 nelle Marche, 8.520 in Umbria, 7.131 a Bolzano, 6.598 in Calabria, 4.837 in Liguria, 3.546 in Basilicata, 3.024 a Trento, 1.707 in Molise, 134 in Valle d’Aosta