Le Fiamme Gialle calabresi del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di
Cosenza hanno dato esecuzione alla misura di prevenzione patrimoniale, emessa dal
Tribunale di Cosenza – Sezione Misure di Prevenzione, su richiesta della Procura della
Repubblica, a seguito di una articolata e complessa attività di accertamento che ha
consentito di applicare a diversi soggetti ritenuti, fiscalmente pericolosi in quanto dediti, nel
tempo, alla commissione di una pluralità di reati fiscali, societari e fallimentari, le norme
previste nel Codice Antimafia (D. Lgs. 159/2011), per il contrasto ai reati di criminalità
organizzata.
In particolare, il soggetto principale destinatario della misura di prevenzione si è reso
responsabile dei reati di sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte (D.Lgs. 74/2000)
nonché bancarotta fraudolenta (R.D. 267/1942) per aver sottratto illecitamente al fisco i
proventi destinati alla tassazione, reimpiegandoli nella realizzazione di altre attività
commerciali facenti capo ai sodali ovvero investendoli nell’acquisto di beni immobiliari
riconducibili al cospicuo patrimonio del medesimo.
Gli accertamenti patrimoniali, sono stati avviati a seguito di una preliminare analisi di rischio
effettuate in sede centrale dal Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata della
Guardia di Finanza (S.C.I.C.O.) e sviluppata dai Finanzieri del capoluogo Bruzio.
Partendo dall’esame dei plurimi reati fiscali, fallimentari e societari commessi e già oggetto di
indagini e culminate nell’anno 2016 con l’arresto e la condanna alla pena di anni tre di
reclusione del principale soggetto responsabile, i finanzieri hanno operato una puntuale
ricostruzione dei redditi e delle disponibilità economico-finanziarie maturati in un arco
temporale di oltre 20 anni in capo ai diversi soggetti appartenenti ad un medesimo
nucleo familiare.
PROCURA DELLA REPUBBLICA
presso il Tribunale di Cosenza
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Gli approfondimenti investigativi hanno portato alla luce una netta sproporzione del
patrimonio disponibile rispetto ai redditi dichiarati, peraltro insufficienti a soddisfare
anche primarie esigenze di vita.
L’esecuzione del provvedimento di sequestro ha consentito di sottrarre ai soggetti per poi
farli acquisire al patrimonio dello Stato i seguenti beni:
– nr. 3 complessi aziendali;
– nr. 19 fabbricati;
– nr. 1 villa di prestigio;
– nr. 2 capannoni industriali di rilevanti dimensioni,
– nr. 3 appezzamenti di terreno,
per un valore complessivo di oltre 22.000.000 di Euro.
Con tale provvedimento vengono colpite le risorse economiche provento di reiterati illeciti e si
rende economicamente inefficace lo svolgimento dell’attività criminosa anche grazie
all’applicazione degli strumenti contenuti nel Codice Antimafia nei confronti di soggetti
fiscalmente pericolosi e autori di plurimi reati fiscali, societari e fallimentari.
L’attività in corso si inserisce nel più generale contesto di contrasto alla criminalità
economica, portato avanti dalla Procura della Repubblica di Cosenza, attraverso tutta una
serie di indagini che hanno evidenziato gravissimi comportamenti delittuosi contro il regolare
funzionamento del mercato economico e finanziario.
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