“Abbiamo imposto contromisure per circa 21 miliardi e i dazi reciproci con gli Stati Uniti valgono più di 300 miliardi: la risposta è stata minima, ma la cosa fondamentale adesso è mettersi a negoziare”, anche se “è complicato” e “c’è un’enorme difficoltà da parte dell’amministrazione americana a condurre negoziazioni sui dazi con tutto il resto del mondo”, ha sottolineato l’economista. Per Cottarelli la prospettiva è che “l’Europa si riavvicinerà agli Stati Uniti. Cosa facciamo altrimenti, la Nato con la Cina? Ci deve essere un riavvicinamento e una maggiore diversificazione del nostro rischio commerciale, rafforzando i legami con altre aree del mondo come ad esempio l’India. Alla fine non ci sono problemi fondamentali per cui noi dovremmo avere problemi con gli Stati Uniti”.
Secondo l’economista, “a meno che Trump non voglia imporre certi aspetti della sua cultura all’Europa, io credo che alla fine prevarrà il buonsenso e ci sarà un miglioramento della situazione attuale. Anche se rimane un’incertezza enorme. Abbiamo le stesse origini culturali, religiose, mi sembra impossibile che si proceda verso una fase di distacco dagli Stati Uniti. Certo, se invade la Groenlandia…”.
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