Alla domanda di chiarimento sulla ‘inaccettabilità del numero dei morti’, Crisanti risponde che a suo giudizio “bisogna cambiare paradigma, passando da una strategia che limitava la trasmissione del virus a una strategia che protegge i fragili, senza limitarne la libertà”. Un esempio in proposito è “la legge, sbagliatissima, che ha fatto tornare al lavoro i soggetti fragili, il che significa, in una situazione di alta trasmissione del virus, esporli a condizioni di rischio”.
“E – ricorda infine Crisanti – i fragili sono tutte le persone sopra gli 80 anni e quelle che hanno una o più condizioni patologiche che aggravano il decorso del Covid, quindi diabete, ipertensione e obesità, i pazienti oncologici, quelli trapiantati e se li sommiamo tutti non sono pochi. Tutti vanno protetti, perché è inaccettabile avere 150 morti al giorno, che sono 50mila all’anno, e ciò ci riporta al 1800 quando le malattie infettive erano la maggiore causa di morte”.
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