Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi,giovedì 11 febbraio 2020 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile.
Nelle ultime ventiquattro ore in Italia sono stati individuati 15.146 nuovi casi (ieri erano 12.956) su 292.533 tamponi processati. Si sono registrati 391 morti per un totale di 92.729 dall’inizio dell’emergenza sanitaria. I guariti sono saliti a 2.185.655 (+19.838). I casi attualmente positivi sono 405.019 (-5.092), di cui 18.942 ricoverati con sintomi, mentre i pazienti ricoverati in terapia intensiva sono 2.126. La regione con il più alto numero di infezioni giornaliero è la Lombardia.
ll DPCM che prevede il divieto di spostamento tra le Regioni é in scadenza il 15 febbraio e il Governo. Il Governatore della Regione Emilia Romagna e Presidente della Conferenza delle Regioni e Province autonome, Stefano Bonaccini ha annunciato che stamattina si discuterà proprio di questo.
Intanto, con l’incognita dei viaggi, la Regione Piemonte ha deciso di riaprire gli impianti di sci il 15 febbraio, ma con una capienza del 30%. Anche in Lombardia, l’ordinanza firmata dal governatore Attilio Fontana prevede che in ogni stazione sciistica, il numero massimo delle presenze giornaliere non potrà superare il 30% della portata oraria complessiva di tutti gli impianti di risalita, mentre per le stazioni sciistiche che non hanno più di due impianti, il numero massimo di presenze giornaliere è determinato nella misura del 50% della portata oraria complessiva.
Aumentano le zone rosse, disposte in virtù del potere conferito alle singole Regioni di stabilirle all’interno del proprio territorio laddove sia stata verificata la presenza di varianti. Al comune di Chiusi in Toscana, alla provincia di Perugia e sei piccoli comuni del Ternano in Umbria e ai centri di Tocco a Casauria, San Giovanni Teatino e Atessa in Abruzzo, il Governatore Marsilio, ha firmato l’ordinanza per l’applicazione della zona rossa ai Comuni di Pescara, Francavilla al mare, Spoltore e Montesilvano e della stratta sorveglianza a quelli di Gessopalena, Torrevecchia Teatina, Carsoli, Pianella, Bucchianico e Giulianova.
C’é attesa per i risultati del monitoraggio Iss-Ministero, che potrebbero determinare il cambio di colore per qualche Regione. L’Umbria, per esempio, potrebbe diventare totalmente zona rossa per frenare la trasmissione del contagio e far calare la pressione sugli ospedali. Rischiano il passaggio in zona arancione Abruzzo e Molise, dove l’indice Rt ha avuto in questi ultimi giorni un forte incremento.
Preoccupa la presenza di varianti. Nelle ultime ore é comparsa anche la variante milanese, che comporterebbe l’alterazione della proteina Orf6 del lignaggio B1.1 e potrebbe avere conseguenze sull’evoluzione clinica della malattia.
Gli esperti dell’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomandano il vaccino AstraZeneca anche per gli over 65 e hanno dichiarato che “può essere utilizzato anche in presenza delle varianti” del coronavirus. A proposito del vaccino di Astra Zeneca scrive sui social Matteo Bassetti, Direttore del Reparto Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova: “Se dovessi rivaccinarmi? Mi vaccinerai con il vaccino di AstraZeneca.
“Si tratta di un ottimo vaccino che nel nostro paese ha avuto un trattamento mediatico e scientifico sconsiderato e masochista. La gente lo considera erroneamente un vaccino di serie B. Vi dico invece perché è un vaccino di serie A? E’ il più semplice per la conservazione (si conserva in un normale frigorifero), è il più economico (costa solo 2,8 euro ovvero meno del costo di produzione- per scelta della casa produttrice che ha deciso di non lucrarci), è efficace tra il 60 e il 75% nel prevenire la malattia sintomatica lieve e nel 100% per la malattia grave e la morte. Ci sono oggi pochi dati negli anziani, ma non vuol dire che non funzioni in chi ha più di 65 anni. Ritengo infatti che agisca ugualmente in tutte le fasce di età ed anche nei soggetti più fragili. Faccio una previsione? I nuovi dati che saranno pronti tra qualche settimanaconfermeranno che si potrà usare in tutte le fasce di età. Noi nel frattempo stiamo perdendo tempo perché non lo useremo in quei soggetti dove il vaccino serve di più. Sarebbe il candidato ideale per una vaccinazione a tappeto nelle aree dove stanno circolando i virus mutati, le cosiddette varianti.In quelle aree bisognerebbe dirottare ingenti quantità di vaccini per tutta la popolazione, così da limitare la circolazione del virus e quindi anche delle varianti”.
La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento all’Europarlamento ha spiegato che mentre si era tutti molto concentrati sullo sviluppo del vaccino é stata sottovalutata la difficoltà della produzione di massa. É stata creata una task force per aumentare la produzione industriale di vaccini perché l’industria deve stare al passo con la scienza, aiutandola ad individuare problemi e a risolverli. La presidente von der Leyen ha poi citato l’Italia, sottolineando che con il 4% della popolazione vaccinata é esempio che in Europa la vaccinazione ha preso velocità”. Da dicembre in Europa sono state distribuite in totale 26 milioni di dosi di vaccino. Sono state vaccinate più di 17 milioni di persone. E si lavorerà il più duramente possibile per raggiungere il nostro obiettivo di vaccinare il 70% della popolazione adulta in Europa entro la fine dell’estate.
Nelle ultime ventiquattro in Francia si sono registrati 25.387 nuovi contagi, in forte aumento rispetto ai 18mila del giorno precedente. In Germania la Cancelliera Angela Merkel ha disposto la proroga del lockdown fino al prossimo 7 marzo.
Nelle ultime ventiquattro ore si sono registrati 12.956 nuovi casi (ieri 10.630) su (tra test molecolari e antigenici) contro i 274.263 di martedì; tasso di positività al 4,16%. 336 morti che hanno portato il totale a 92.338. Le persone ricoverate in terapia intensiva in Italia per il Covid-19 erano 2.128 (-15). I ricoverati con sintomi erano invece 19.298 (-214).
Nel dettaglio, i positivi erano: 65.751 in Campania, 47.106 in Puglia, 46.611 in Lombardia, 44.834 nel Lazio, 41.713 in Emilia Romagna, 37.587 in Sicilia, 25.971 in Veneto, 14.312 in Sardegna, 12.049 in Piemonte, 10.923 in Toscana, 10.807 in Abruzzo, 10.319 in Friuli Venezia Giulia, 7.708 a Bolzano, 7.512 nelle Marche, 7.397 in Umbria, 7.217 in Calabria, 4.681 in Liguria, 3.337 in Basilicata, 2.666 a Trento, 1.463 in Molise, 147 in Valle d’Aosta.
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