Nuova giornata con l’informazione de L’Opinionista sull’emergenza Coronavirus in Italia. Oggi, sabato 13 febbraio 2021 andiamo a seguire le principali notizie e gli aggiornamenti sui dati forniti dal Dipartimento di Protezione Civile.
Nelle ultime ventiquattro ore in Italia sono stati individuati 13.352 nuovi casi (venerdì erano 13.908) su 290.534 tamponi processati (venerdì 305.619). Si sono registrati 3111 morti per un totale di 93.356. Attualmente i ricoverati sono 20.562 (269 in meno di ieri), di cui 2.062 nei reparti di terapia intensiva (33 in meno di ieri) e 18.500 negli altri reparti (236 in meno di ieri)
Il report settimanale dell’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato un peggioramento diffuso della situazione epidemiologica. É infatti salito a 0,95 l’indice Rt a livello nazionale mentre la settimana scorsa era a 0,84. A registrare l’indice più alto sono state la Regione Umbria e la Provincia di Bolzano; dieci le Regioni con una classificazione di rischio moderato e nove con rischio basso. Il direttore della Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, alla conferenza stampa sull’analisi dei dati del Monitoraggio settimanale della Cabina di Regia, ha dichiarato che si sono segnali che ci dicono che dobbiamo prestare grande attenzione a questa fase di transizione dell’epidemia, ma quello che più preoccupa è la presenza di varianti virali. Per Rezza quella sudafricana e brasiliana possono ridurre parzialmente l’efficacia dei vaccini, quindi é necessario sbrigarsi nelle vaccinazioni.
Varianti inglese e brasiliana si sono riscontrate in Umbria, Marche, Abruzzo, Molise, Lombardia, ma anche in Liguria in particolare nei distretti sanitari di Ventimiglia e di Sanremo, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Toscana. Il coordinatore del Comitati Tecnico Scientifico, Agostino Miozzo, ha dichiarato che le varianti non vanno sottovalutate e che se i casi continueranno ad aumentare nelle scuole, si sarà costretti a chiuderle.
A fronte di questi dati, a partire da domani, la Sicilia sarà zona gialla insieme ad altre 14 Regioni. Passeranno invece in zona arancione Toscana, Abruzzo, Provincia autonoma di Trento e Liguria, che si uniranno all’Umbria. Il Governatore della Liguria Giovanni Toti ha suggerito al neonato Governo Draghim che giurerà oggi, di prorogare anche un giorno solo, l’entrata in zona arancione delle Regioni che cambiano colore in modo di consentire ai ristoratori di tenere aperto nel giorno di San Valentino.
In queste in virtù del potere conferito alle singole Regioni di stabilirle all’interno del proprio territorio zone rosse laddove sia stata verificata la presenza di varianti, in queste Regioni sono già state adottate misure restrittive: Sono zona rossa il comune di Chiusi in Toscana, la provincia di Perugia e sei piccoli comuni del Ternano in Umbria. Il presidente della Regione, Marco Marsilio, firmerà a breve un’ordinanza che istituirà a partire da domenica 14 febbraio la zona rossa nelle province di Pescara e Chieti. La decisione è arrivata a seguito della riunione del Comitato tecnico scientifico locale che si è tenuta ieri sera e che ha preso in esame la difficile situazione epidemiologica nelle Province di Chieti e Pescara, legata all’aumento dei contagi da coronavirus in detti territori, anche a causa dell’alta incidenza della variante inglese. Nei giorni scorsi era stata disposta la zona rossa per i Comuni di Pescara, Spoltore, Francavilla al Mare e Montesilvano e prima ancora per Torre da Casauria, San Giovanni Teatino ed Atessa. In lockdown duro fino al 28 febbraio la Provincia Autonoma di Bolzano.
Lunedì 15 febbraio, a mezzanotte, era prevista la scadenza del decreto firmato lo scorso 13 gennaio. Le Regioni, tramite il Presidente della Conferenza delle Regioni, Stefano Bonaccini, avevano chiesto al Governo la proroga dello stop agli spostamenti, anche per la zona gialla. Il Consiglio dei Ministri, riunitosi nella giornata di ieri, ha emanato un decreto legge che proroga il divieto di spostamento tra i territori al 25 febbraio. Si é così optato optato per un decreto ponte, in attesa dell’insediamento del nuovo governo. In vista del 5 marzo, quando scadranno tutte le altre misure contenute nel dpcm, si potrà cominciare a pensare ad una possibile riapertura graduale di cinema, palestre e teatri.
Stando al Report del Commissario straordinario per l’emergenza, Domenico Arcuri, aggiornato alle 8 di oggi, in Italia sono state somministrate 2,9 milioni di dosi di vaccino. 2.906.445 dosi. Son invece 1.273.111 le persone completamente vaccinate e cioè le persone a cui sono state somministrate sia la prima che la seconda dose di vaccino. Si tratta in gran parte di Operatori Sanitari e Sociosanitari.
L’Istituto Superiore di Sanità, sul sito dell’istituto nella sezione dedicata alle Faq, ha precisato che “I vaccini ora in uso (Pfizer-Biontech, Moderna e Astrazeneca) non somministrano il virus. Una eventuale malattia Covid-19 successiva sarebbe contratta indipendentemente dal vaccino”. Intanto ieri risultavano distribuite già 2.827.378 di dosi e vaccinate con richiamo 1.256.500 persone. Sono partite le somministrazioni del vaccino anti-Covid AstraZeneca riservato solo alle persone dai 18 ai 55 anni.
Nel mondo sono 107.778.443 i contagi e 2,3 milioni i morti covid. La Germania prolungherà il lckdown almeno fino al 7 marzo. Nelle ultime ventiquattro ore in Francia si sono registrati 20.701 nuovi casi e 320 morti.
Nelle ultime ventiquattro ore in Italia sono stati individuati 13.908 nuovi casi (giovedì erano 15.146) su 305.619 tamponi processati. Si sono registrati 316 morti per un totale di 93.045. Il numero di attualmente positivi scende a 402.174 (ieri 405.019, -2.845). Le regioni con il maggior incremento di casi giornalieri sono Lombardia (+2.526), Campania (+1.637) e Emilia-Romagna (+1.538).
Nel dettaglio, i positivi erano: 67.332 in Campania, 48.470 in Lombardia, 41.600 in Puglia, 41.393 nel Lazio, 40.013 in Emilia Romagna, 35.307 in Sicilia, 25.409 in Veneto, 14.066 in Sardegna, 12.345 in Piemonte, 11.549 in Toscana, 11.057 in Abruzzo, 10.185 in Friuli Venezia Giulia, 8.189 a Bolzano, 7.959 nelle Marche, 7.878 in Umbria, 6.793 in Calabria, 4.937 in Liguria, 3.346 in Basilicata, 2.670 a Trento, 1.532 in Molise, 144 in Valle d’Aosta.
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