Le ipotesi di reato contestate alla donna, secondo quanto apprende l’ANSA, sono di incendio doloso e morte come conseguenza di altro reato, al momento non di omicidio. Nei giorni scorsi, anticipano le pagine locali del Resto Del Carlino, gli assistenti sociali dell’ambito sociale di Fermo e i carabinieri avevano provveduto a trasferire la figlia più piccola della donna in una struttura protetta. La madre, dimessa ieri dall’ospedale dove era stata assistita per le ustioni e la lieve intossicazione subite nell’incendio, è stata subito condotta in caserma per essere di nuovo ascoltata.
In quel contesto, anche a seguito degli elementi raccolti nell’inchiesta, coordinata dal pm Francesca Perlini, è scattato il fermo di indiziato di delitto. Secondo il sindaco di Servigliano, Marco Rotoni, la famiglia, composta anche dal padre delle bimbe, un operaio edile kosovaro 38enne che non era in casa al momento del rogo, si era trasferita in paese a settembre scorso e da allora “non si era mai rivolta all’amministrazione e faceva poca vita sociale”.
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