Mi è arrivato il vostro messaggio dopo la vittoria, è stato molto bello. Vi ringrazio tanto. Io sono vostro tifoso, lo sapete, vi ho conosciuto alla vigilia di Sanremo, ho saputo la vostra storia, ho vissuto con voi anche un po’ di quelle cose che i gruppi ogni tanto vivono, sono entrato in simpatia con voi e mi piace l’idea di propormi come tastierista per voi. Un tastierista dovete cominciare a pensare di prenderlo, ragazzi.
Siamo già tanti e quando le persone ci salutano ci dicono che siamo troppi.
Allora fate suonare uno di voi, Leiner le suona, no? Deve cominciare a trafficare con le tastiere, perché secondo me quando cominci a scrivere le canzoni sulle tastiere, sul pianoforte, ti vengono anche delle altre cose. Io non ho mai scritto una canzone su chitarra perché non sono capace di suonarla, però quando scrivo le canzoni con Andrea, il nostro chitarrista, io scrivo delle cose e lui delle altre. Questi incroci fanno venire delle cose compositive che sono sempre molto curiose e belle, secondo me potrebbero servire anche a voi, ve lo dico come consiglio da musicista che vi vuol dare qualcosina in più per cercare di creare anche altre cose.
C’è qualcosa dei Dear Jack che vi ricorda la storia degli Stadio?
Adesso questa cosa che gli è successa a Sanremo me li ha fatti entrare nel cuore, mi ha fatto ricordare un po’ i nostri ultimi posti. Allora, ragazzi, ora dovete tirare fuori i maroni e dovete fargliela vedere, è successo anche a noi così, allora non c’era l’eliminazione ma l’ultimo posto, ma per due anni di seguito ci è successa questa cosa. Poi dopo tanti anni vai là e vinci Sanremo. La storia dei gruppi è bella per questo: perché intanto siamo più longevi dei cantanti singoli, e su questo non ci sono dubbi. Guarda noi, i Nomadi, i Pooh, e poi i gruppi possono dare delle sorprese veramente inaspettate, la dimostrazioni siamo noi con quello che è successo in questi giorni a Sanremo. Spero di vedervi fuori dalla radio, con degli strumenti davanti che per noi è tutto più agevole.
Per noi Dear Jack aver conosciuto Gaetano ed esserci avvicinati così tanto è stata una delle cose più belle che ci è successe al festival.
Anche per me, ragazzi, vi ho conosciuto e mi sono davvero appassionato a voi. Adesso vediamo cosa succede, perché la vita è bella per questo. Evviva i gruppi!
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