REGGIO EMILIA – La grande isola a sud-est del continente africano, il Madagascar, ha diversi record davvero poco invidiabili e rientra tra gli ultimi Paesi in quasi tutte le classifiche di sviluppo e pil pro capite. Anche dal punto di vista sanitario la situazione non è assolutamente rosea. Verso la fine del 2017 una epidemia di peste ha fatto scalpore, ma anche malattie come tubercolosi, filariosi e lebbra continuano a martoriare il povero popolo malgascio.
Attiva nell’isola rossa da oltre 40 anni, l’ONG Reggio Emilia Terzo Mondo lavora su queste malattie nell’area di Manakara, nel sud est del paese. É da poco cominciato un “progetto pilota di prevenzione e cura dei malati di lebbra”.
Già nelle prime uscite sul terreno sono stati confermati 13 malati. Anche se possono apparire numeri bassi, sono indice di una ripresa del contagio superiore alle stime dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La lebbra è una malattia infettiva che ha tendenza a diventare cronica, colpisce i nervi periferici e la cute, toglie la sensibilità di conseguenza il campanello d’allarme del dolore, le persone si presentano così dal medico quando le complicanze sono già molto elevate.
L’equipe di Reggio Emilia Terzo Mondo di Manakara, composta da 8 malgasci e 3 volontari italiani, si reca in questi villaggi ad effettuare visite gratuite per controllare tutti i casi sospetti, in collaborazione con i medici del servizio statale e con le comunità locali.
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