«“La Geografia del Buio” è un racconto attraverso la ferita del mondo. Una perdita di aderenza dal reale e il tuffo in un’oscurità che racchiude in sé la violenza della vita e riscopre nell’amore l’unica salvezza. Un amore che non combatte il male ma che aiuta a disegnarne la geografia», racconta l’artista.
L’estetica del disco si sviluppa in una sequenza di immagini oniriche e surreali che Michele Bravi racconta attraverso le parole e la musica. Si susseguono suggestioni evocative che rimandano ad un presente stravolto e ad un profondo dolore che avvolge, immerge e nasconde ogni cosa come una profonda coltre di nebbia. Il concept di “La Geografia del Buio” è caricato di grande drammaticità, la realtà dell’artista si palesa sotto forma di rappresentazione teatrale, dove la separazione tra spettatori e attori è un limite invalicabile.
L’album è costituito da 10 tracce, tra cui i singoli “La vita breve dei coriandoli”, “Mantieni il bacio” e un brano completamente strumentale, eseguito al pianoforte dallo stesso Michele, che segna la chiusura del percorso attraverso “La Geografia del Buio” in cui l’ascoltatore ha imparato ad orientarsi. L’intero progetto discografico è stato prodotto da Francesco “Katoo” Catitti, che aveva già in precedenza collaborato con Michele. Il pianoforte, che accompagna la voce dell’artista in tutte le tracce, è suonato da Andrea Manzoni.
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