MILANO – Arriverà nei prossimi mesi il primo localizzatore al mondo pensato per ridurre il rischio di scomparsa di persone con autismo. Il progetto è stato sviluppato dalla Fondazione Vodafone e da Cervelli Ribelli, insieme a un team di esperti formato da medici, psicologi, educatori, informatici e designer. I primi prototipi del dispositivo saranno presentati a settembre, per poi procedere con la sperimentazione sul campo.
“Si tratta di un progetto unico al mondo che risponde a un bisogno reale delle persone con autismo e delle loro famiglie offrendo loro uno strumento avanzato per evitare possibili incidenti senza rinunciare a momenti all’aria aperta e a occasioni d’inclusione”, spiegano la Fondazione Vodafone e Cervelli Ribelli, evidenziando che il dispositivo potrebbe essere impiegato per supportare anche persone con altre patologie, come l’Alzheimer.
Nel dettaglio, la prototipazione del dispositivo integra le indicazioni e gli studi in tre diverse aree di competenza coinvolte: quella clinico-scientifica stabilisce un protocollo di ricerca che abbia come obiettivi primari la valutazione degli indici di benessere delle persone che lo utilizzeranno e dell’affidabilità del dispositivo; quella tecnologica analizza le soluzioni a disposizione; l’area design e usability progetta un dispositivo indossabile adatto alle persone con autismo.
“Tra le angosce più dolorose che appesantiscono ogni giorno della vita di chi abbia in carico un figlio autistico, prevale l’idea che possa trovarsi solo e perduto in un mondo ostile e irriconoscibile”, ha osservato il presidente di Cervelli Ribelli Gianluca Nicoletti, secondo cui il localizzatore “darà maggiore sicurezza di movimento e quindi faciliterà l’autonomia delle persone autistiche”. Per la presidente della Fondazione Vodafone Italia, Marinella Soldi, il progetto “rappresenta un ulteriore passo avanti per garantire una sempre maggiore inclusione sociale delle persone neuro diverse”.