Dalla pittura al design del gioiello con Angela Avenoso

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Dalla pittura al design del gioiello con Angela Avenoso

Alcuni artisti vivono la loro creatività come un momento intimo, legato a una manifestazione emotiva che li mette in contatto con la superficie su cui si esprimono, per altri invece essa diviene anche un mezzo per lasciare una traccia, per delineare un percorso, agli artisti di domani. Questa seconda opzione è quella che appartiene all’artista protagonista di oggi e ora vi racconto il perché.

Angela Avenoso nasce in un paesino calabrese dove deve combattere fin da bambina per inseguire il suo sogno, quell’inclinazione creativa, quel desiderio di trasformare l’arte nella sua ragione di vita, obiettivo che in quella realtà era particolarmente difficile da perseguire. Tuttavia lei non rinuncia e segue gli studi artistici perché non riesce a immaginare la propria vita senza avere a che fare con tutto ciò che è creazione, manifestazione visiva di una ricca interiorità attraverso la quale non può più rinunciare a esprimersi. Poco dopo diviene lei stessa insegnante presso l’Istituto d’Arte, per aiutare i ragazzi a trovare il proprio canale espressivo, per permettere loro di apprendere la tecnica che è solo base e punto di partenza per un personale viaggio che li condurrà ad avvicinarsi alla forma creativa più affine alle proprie caratteristiche.

stretto di Messina

riflessi

Pittrice sensibile e amante delle cose semplici e della natura, si sofferma spesso nelle sue opere a riprodurre l’emozione che le suscita un paesaggio, il suo meraviglioso mare calabrese, gli ulivi della sua terra, le zone a volte un po’ brulle perché arse dal forte sole estivo; ma la sua caratteristica più distintiva sono le bellissime riproduzioni di fiori, vivi, carnosi, delicati e al tempo stesso prorompenti nella loro grazia, nell’eleganza e nell’armonia, e che la Avenoso colloca in un luogo non luogo, che dia il massimo risalto all’immagine che deve essere protagonista assoluta.

Si avvicina molto Art Déco questo stile raffinato, ricercato, sofisticato, proprio per quel gusto estetico che diviene fulcro e base dal quale i fiori possono emergere, diventare primi attori di un dipinto, come se avessero i riflettori puntati e loro si pavoneggiassero in tutto il loro splendore. Le Magnolie, tra i soggetti floreali preferiti dalla Avenoso, sono un chiaro esempio della delicatezza associata al fascino di una natura che vuole dare bella mostra di sé e che riesce a parlare attraverso il tocco soave dell’artista. Ma il suo percorso, la sua indole, non può prescindere dall’altro lato della sua personalità, quello dell’insegnante che diviene mano tesa verso gli allievi per condurli a manifestare al meglio un’impronta creativa che ha bisogno di maturare.

magnoliaE lo fa in un ambito diverso da quello in cui lei si muove più agilmente come artista, forse perché quello deve restare qualcosa di appartenente alla propria anima, scegliendo l’insegnamento delle discipline “Design, Metalli e Oreficeria” presso l’Istituto Artistico Metelli di Terni. Già nel 2013 aveva dimostrato una particolare attenzione verso l’ideazione di gioielli quando realizzò una medaglia in argento su sfondo smaltato, a tiratura limitata, che è stata protagonista di un’asta di beneficenza patrocinata dal Comune di Reggio Calabria, e per la tecnica della fusione a cera persa utilizzata per la sua medaglia Infinito Amore, ispirata alla natività.

Tuttavia i risultati più eclatanti nel campo dell’oreficeria li ha ottenuti in veste di guida dei suoi allievi, inaspettatamente protagonisti del concorso internazionale New Design 2017.

medaglia san francesco di paola

processo fusione a cera persaIl gruppo di studenti ha realizzato un gioiello sul tema richiesto dal bando del concorso dal titolo In viaggio per: prodotti, immagini, servizi spazi, organizzato dal Miur e dalla Biennale di Venezia.

Quel gioiello, frutto di una ricerca approfondita del corso di “Design, Metalli e Oreficeria” sul realizzare un’opera creativa utilizzando materiali e oggetti di uso quotidiano, è stato selezionato per essere esposto nel padiglione riservato all’iniziativa, all’interno dell’Arsenale della celeberrima Biennale veneziana.

La collana in ottone è stato l’epilogo di un percorso corale sostenuto da Angela Avenoso, percorso che la spinge a promuovere e incentivare l’estro dei suoi allievi attraverso l’organizzazione di sfilate di moda con una particolare attenzione all’arte del riciclo.

medaglia infinito amorecollana biennale di VeneziaDunque sensibilità contemporanea e desiderio di aiutare i ragazzi a seguire la propria strada contraddistinguono questa brava artista che è riuscita a trasformare nella sua ragione di vita tutto ciò che ha a che fare con quel mondo creativo che troppo spesso si crede debba essere relegato al sogno irrealizzabile, al desiderio destinato a restare tale perché “di arte non si vive”. Invece lei, come tanti altri folli visionari, dimostrano, e hanno dimostrato, che tutto si può trasformare in realtà, l’importante è trovare il proprio canale espressivo e credere che possa essere possibile.

ANGELA AVENOSO – CONTATTI

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